Migranti: Più sicurezza ma non indifferenza!

  • di Redazione Il Solidale
  • 3 lug 2018

Migranti: Più sicurezza ma non indifferenza!
In questi giorni assistiamo a ripetuti naufragi di migranti al largo delle coste libiche.
L'Unhcr ha stimato in circa 200 le vittime del mare in una sola settimana. 
Ma tutto questo non ci può trovare distratti, divorati da quella che Papa Francesco a Lampedusa, nell'ormai lontano 2013, denunciava essere la "globalizzazione dell'indifferenza"! 
Oggi fa piu' audience negare l'approdo alla nave di una ONG che salvare una vita umana! 
Ma l'invasione delle nostre coste non esiste più da tempo, e non perchè sia arrivato qualcuno a chiudere i porti, ma perchè già con la gestione dell'ex ministro Minniti gli sbarchi erano crollati.
I dati ufficiali del Viminale, alla data delllo scorso 28 Giugno, parlano di una riduzione del 79,07 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Preoccupano invece le condizioni di detenzione dei migranti in Libia che ormai da diversi mesi, quando arrivano nei centri di accoglienza europei, portano con sè i segni della disumana violenza alla quale vengono sottoposti.
Certamente serve cambiare le regole in Europa (prioritariamente il trattato di Dublino) ma non si riuscirà ad ottenere questo risultato isolando l'Italia e neanche collocandola vicino ai Paesi antieuropeisti.
Questa linea porterà a fare prevalere - come sempre - gli egoismi nazionali e a non fare crescere il sentimento di solidarietà tra gli Stati.
Ripensare la gestione del fenomeno migratorio è necessario, imponendo il rispetto delle regole in ogni ambito della civile convivenza, ma nulla può avvenire a discapito della dignità della persona umana!
Noi stiamo dalla parte di chi vuole un'Europa solidale, di chi vuole coniugare l'accoglienza con la sicurezza, ma non siamo disponibili a narcotizzare la nostra coscienza di fronte alla morte di centinaia di uomini e di donne, di bambini innocenti, che mentre cercano una nuova vita trovano la fine della propria esistenza.
Non vogliamo condannarli una seconda volta con la nostra indifferenza!  
 
Paolo Ragusa, Presidente centro studi C.E.S.T.A.