Il commissario La Rocca contro la soppressione dell'ufficio postale di Granieri

  • di Redazione Il Solidale
  • 28 ago 2015
  • CRONACA

Il commissario La Rocca contro la soppressione dell'ufficio postale di Granieri

Caltagirone. Il commissario straordinario del Comune di Caltagirone, Mario La Rocca, presenterà ricorso alle autorità competenti contro la soppressione dell’ufficio postale di Granieri, frazione di Caltagirone, annunciata da Poste italiane a partire dal prossimo 7 settembre.
L’ha comunicato lo stesso ingegnere La Rocca nel corso di un incontro svoltosi stamani, nel proprio ufficio, a primo piano di Palazzo dell’Aquila, con una delegazione di abitanti della frazione accompagnati, per l’occasione, da alcuni rappresentanti istituzionali e politici: i parlamentari del Movimento 5Stelle Gianluca Rizzo (deputato nazionale) e Francesco Cappello (deputato regionale), il coordinatore cittadino di Forza Italia, Sergio Gruttadauria e il vicesegretario locale del Pd, Giacomo La Rosa, che hanno dal canto loro ribadito le consistenti ragioni poste a tutela del presidio.
“L’effettiva domanda dei servizi postali nel territorio – ha sottolineato ancora una volta il commissario, che già in precedenza si era rivolto ai vertici nazionali, regionali e provinciali di Poste italiane, chiedendo loro di rivedere la decisione assunta - va intesa come forte e fondata esigenza del territorio. La chiusura dello sportello porterà disagio ai 400 cittadini residenti, la maggior parte anziani. Granieri non dispone di uno sportello bancario, ma ha sinora potuto contare sulla presenza delle Poste, che hanno svolto un’insostituibile funzione di raccolta del risparmio grazie a circa 400 libretti di deposito e a circa 200 conti correnti. Le Poste costituiscono un immancabile punto di riferimento pure per i servizi di spedizione, utilizzati in grande quantità. La soppressione dell’ufficio postale assesterebbe un colpo irrimediabile alle prospettive di crescita economica di questa operosa comunità ed equivarrebbe a una <deminutio> per le stesse Poste, che hanno sinora avuto un <fatturato> ritenuto significativo.
Ma, se anche le considerevoli argomentazioni di carattere economico non dovessero essere considerate sufficienti – ha proseguito l’ingegnere La Rocca -, ve ne sono altre di rilevante ordine sociale, accresciute dall’assenza di linee pubbliche di collegamento con la frazione, con conseguenti gravi ripercussioni soprattutto per quanti, per ragioni anagrafiche e/o per mancanza di mezzi, si ritroverebbero pesantemente isolati. Inoltre, lo sportello postale viene ospitato in locali comunali, con costi di gestione irrisori, resi ancora più irrilevanti dal fatto che esso viene aperto solo tre volte alla settimana. Non si comprende, quindi, a quali logiche di presunta razionalizzazione delle spese obbedirebbe la sua chiusura”. Rs