Regione, al via il piano regionale di raccolta e ricondizionamento dei "Raee"

  • di Redazione Il Solidale
  • 23 apr 2019
  • LAVORO

Regione, al via il piano regionale di raccolta e ricondizionamento dei "Raee"

Apparecchi elettrici ed elettronici sono denominati Aee e comprendono sia grandi elettrodomestici sia piccoli strumenti come le chiavette usb. Quando queste apparecchiature non funzionano più e non sono riparabili, diventano rifiuti e sono denominati Raee. A trattarli, sul mercato, oltre alla figura dei distributori di Aee e dei loro trasportatori (ad esempio i centri commerciali che vendono elettrodomestici non solo in negozio ma anche on line avvalendosi di un trasportatore) ci sono gli installatori e i centri di assistenza tecnica. Queste ultime due categorie sono però confusamente normate con zone grigie tra gli Aee e i Raee, col rischio di confusione tra le norme da applicare per apparecchi guasti e riparabili.

Secondo i dati recentemente diffusi dal Centro di coordinamento Raee, in Sicilia nel 2018 sono state recuperate 14.540 tonnellate di rifiuti, contro le 13.396 del 2017, per una media pro capite di 2,89 kg per abitante. L’aumento registrato non è servito a schiodare la Sicilia dall’ultimo posto tra le regioni italiane per materiali elettrici recuperati. La media nazionale è infatti di 4,89 kg per abitante, mentre in Spagna arriva a 5,31 kg per abitante, in Inghilterra a 7,98, in Francia a 10,29 e in Germania a 9,76.

I rifiuti di materiale elettrico ed elettronico vengono troppo spesso abbandonati sia per strada che nelle campagne o lungo il greto dei fiumi, causando gravissimi danni all’ambiente e alla salute dell’uomo visto che rilasciano materiali pericolosi che rientrano nel circolo vitale. Inoltre, si perdono, così, grandissime risorse che potrebbero essere riutilizzate e dare vita a nuove materie prime e a migliaia di nuovi posti di lavoro.

“Noi di ANCRA Sicilia (l’associazione dei commercianti di materiale elettrico ed elettronico) siamo già pronti a fare rete insieme con numerose altre associazioni che, come noi – conclude Calaciura -, hanno a cuore l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”.

Il governo Musumeci dichiara guerra ai rifiuti elettrici ed elettronici. Monitor, tv, lavatrici, computer, sono tutti apparecchi che in Sicilia difficilmente riescono a essere intercettati. L’Isola è ultima in Italia per recupero di questi beni che talvolta finiscono pure in discariche abusive. Eppure, se ben riciclati, è possibile ricavarne anche il 90% di materie prime seconde, con un rilevante risparmio energetico rispetto all’estrazione di nuove materie prime.

Per questo l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon ha predisposto un piano per allungarne la vita favorendo la riparazione e il ricondizionamento, e di conseguenza stimolando occupazione e ricavi.

Redazione