Raddusa, “Eid al – Fitr”, festa allo Sprar per fine Ramadan 2019
- di Redazione Il Solidale
- 8 giu 2019
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I giovani migranti, ospiti dello Sprar di Raddusa, coordinati dalla dott.ssa Gaetana Pagana, gestito dalla cooperativa San Francesco di Caltagirone, presieduta da Gesualdo Piazza, hanno festeggiato la fine del Ramadan (periodo di 30 giorni che ricorda il mese in cui fu rivelato il Corano, durante il quale i Musulmani digiunano dall’alba al tramonto). La popolare festa, che si celebra in tutto il mondo musulmano alla fine appunto del Ramadan, viene denominata “Eid al – Fitr”, cioè “festa grande” oppure “festa del sacrificio” (conosciuta anche con la definizione di “Id al – Ada”) in contrapposizione alla “festa piccola” che rappresenta la conclusione del digiuno e la fine del Ramadan.
La “Eid al – Fitr” è, per i musulmani, una festa importantissima perché ricorda l’obbedienza di Abramo che, senza obiettare, si apprestò ad esaudire la richiesta di Dio che gli chiese di sacrificare il proprio figlio Ismaele, avuto dalla schiava Agher, fermo restando il fatto storico che, secondo il Corano, Dio stesso lo fermò prima che Abramo lo sgozzasse. A ricordo appunto del sacrificio richiesto da Dio ad Abramo i musulmani di tutto il mondo offrono a Dio il “Ramadan” cioè il sacrificio del digiuno per ben 30 giorni, per cui è naturale che essi festeggiano la fine di tale sacrificio con gioia e soddisfazione. “Abbiamo organizzato la festa per i nostri ospiti Musulmani – ha detto la dott.ssa Gaetana Pagana, coordinatrice del gruppo di via Regina Margherita – e il cibo con cui è stato rotto il digiuno è stato preparato sul posto con l’aiuto degli stessi migranti. E’ stato servito un menù variabile ma di tutto rispetto che è stato consumato insieme, con grande euforia, dagli ospiti Musulmani e dagli stessi migranti Cattolici che vivono nello stesso centro di seconda accoglienza di cui sono coordinatrice responsabile. Alla festa hanno partecipato gli Operatori del centro che giornalmente accudiscono i giovani ospiti. Io personalmente ho diretto la preparazione del menù ed ho aiutato gli Operatori e le Operatrici a cucinare. Tutti noi abbiamo voluto fare questo sacrificio per i nostri amici”. “Cucinare cose buone da mangiare – ha detto uno dei giovani migranti ospiti della struttura - è importante dopo 30 giorni di digiuno.
Questa “Eid al – Fitr” si festeggia insieme alla famiglia, ma noi abbiamo le nostre famiglie lontane e le nostre famiglie in Italia sono le persone che lavorano allo Sprar”. La festa è stata organizzata dagli operatori dello Sprar di Raddusa con il beneplacito della Coop. San Francesco che ne ha dato il permesso senza alcuna esitazione. La serata si è poi svolta con canzoni e balli tipici africani accompagnati dal più sano e puro divertimento.“Ricordo – ha concluso la dott.ssa Pagana - che la fine del Ramadan, per ogni Musulmano, è un’occasione unica per riconciliarsi con tutte le persone con cui non si è in buoni rapporti. Questo, per loro, è un giorno speciale nel corso del quale possono testimoniare che nell’amore di Allah tutto è possibile. In questo giorno di festa ringraziano Allah per averli sostenuti nello sforzo”. Nella fotografia il gruppo dei migranti musulmani che ha festeggiato la fine del Ramadan con gli operatori dello Sprar.
Francesco Grassia