Perchè solo dopo un post su facebook, a Mineo è stata fatta la scerbatura di largo San Pietro?

  • di Redazione Il Solidale
  • 10 dic 2019
  • CRONACA

Perchè solo dopo un post su facebook, a Mineo è stata fatta la scerbatura di largo San Pietro?

MINEO - Perché l'amministrazione comunale ha disposto i necessari interventi di scerbatura straordinaria di un'area pubblica, solo dopo una segnalazione via social, e non per una normale attività di cura del verde e del decoro urbano? A chiederselo sono in tanti, a Mineo, non rassegnandosi al fatto che tali azioni di pulizia dovrebbero essere normali e dovrebbero avvenire spontaneamente e ciclicamente, considerato il fatto che si parla di un’area che è perarltro sotto gli occhi di tutti: si tratta dello spazio che si trova nei pressi della chiesa di San Pietro, nella popolosa parrocchia curata da don Santo Cammisuli. Eppure tutto ciò, soprattutto con grande rammarico degli stessi parrocchiani meneni, è avvenuto solo dopo la “pubblica denuncia” dell'ex vice sindaco Maurizio Siragusa, oggi componente dell'ufficio di Gabinetto dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che su sua iniziativa ha palesato sul noto social  la situazione di degrado, utilizzando un esplicativo commento (e con tanto di foto allegate) che è stato postato su Facebook per accendere i riflettori sullo “stato di incuria -così come si legge nel post pubblicato- in cui versa il largo San Pietro: alberi e verde abbandonati a se stessi, spazzatura e rifiuti di ogni genere nella aiuole”. Leggendo lo stesso post, Siragusa si duole del fatto che “non è più sopportabile che vicino ad una chiesa, in pieno centro storico, non si riesca a intervenire per garantire il decoro di uno spazio frequentato da moli cittadini e fedeli. Mi aspetto un pronto intervento a tutela del bene comune che, soprattutto nelle cose piu’ semplici e ordinarie, l’amministrazione comunale dovrebbe sapere garantire!”. Dunque, un’amara constatazione che viene ulteriormente sottolineata dallo stesso Siragusa, dopo aver preso atto che “dopo diversi mesi e dopo ripetute richieste inascoltate ad amministratori e tecnici, quale comune cittadino ma anche quale componente del consiglio pastorale della mia Parrocchia, dispiace giungere alla pubblica denuncia di uno stato di incuria in cui versa il largo San Pietro: alberi e verde abbandonati a se stessi, spazzatura e rifiuti di ogni genere nella aiuole”. Su quanto asccaduto, a rincarare la dose è anche il menenino Paolo Ragusa, presidente del MCL “don Rosario Pepe” di Mineo, secondo il quale “dal post pubblicato su Facebook dall'ex vice sindaco Maurizio Siragusa, oggi componente dell'ufficio di gabinetto dell'assessore regionale alle infrastrutture, on. Marco Falcone, emergono due semplici verità, ma entrambe suonano come una dura condanna dell'amministrazione Mistretta. In realtà a condannare l'operato amministrativo della stessa ha già pensato l'ex vice sindaco, Giovanni Amato, che ha rassegnato le proprie dimissioni in aperta polemica con il sindaco Mistretta. Il Siragusa ha fatto ricorso a quella che egli stesso definisce ‘denuncia pubblica’ per segnalare un fatto di incuria ed abbandono di un' area comunale, adiacente ala Parrocchia di ‘San Pietro’ a Mineo, ma il fatto più grave è quello che ha sentenziato contro la giunta Mistretta che a suo dire è risultata incapace di garantire la ordinaria amministrazione! E se consideriamo –aggiunge Paolo Ragusa- che l'esponente politico aveva persino comiziato a favore dell'attuale Sindaco, di certo questo non è giudizio di parte ma piuttosto oggettivo! Per tutta risposta cosa accade? Il giorno dopo l'amministrazione comunale interviene con la scerbatura straordinaria dell'area pubblica segnalata via social. E tutto questo che significa? Da oggi in avanti i cittadini dovranno segnalare le loro necessità su Facebook che ora si sostituisce alla burocrazia comunale? E tutti gli altri cittadini che hanno segnalato necessità di interventi di manutenzione in altre vie e spazi comunali perché non ricevono la stessa attenzione? Questa amministrazione comunale risponde solo al richiamo dei ‘potenti’? Da questa vicenda –conclude Paolo Ragusa- non solo emerge la totale incapacità amministrativa ma anche una concezione proprietaria delle istituzioni che porta chi amministra a valutare le istanze dei cittadini non sulla base del diritto, ma solo sull'onda delle circostanze del momento. Ognuno si faccia la propria opinione!”.   Salvo Cona