A Raddusa le feste religiose di paese penalizzate dalle giuste norme antiCovid

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 apr 2021
  • EVENTI

A Raddusa le feste religiose di paese penalizzate dalle giuste norme antiCovid

RADDUSA – E anche la festa di San Francesco di Paola, compatrono della città, come quella di San Giuseppe, patrono di Raddusa, del 19 marzo e quelle relative alla Santa Pasqua di quest’anno, è stata celebrata solamente con i riti religiosi svoltisi in Chiesa, alla presenza di pochi fedeli ammessi per colpa dell’emergenza sanitaria che in poco più di un anno, ha rivoluzionato usi e costumi anche sul fronte del culto. Ed è proprio a causa delle restrizioni imposte dalle rigide norme per contenere il dileguarsi del famigerato covid-19, se la festa di quest’anno non è stata vissuta come da tradizione secolare, cioè senza la processione per le vie del paese, ma soltanto con le litanie e la coroncina dedicata a San Francesco di Paola e con le varie Celebrazioni Eucaristiche svoltisi tutti i giorni, dal 21 al 24 aprile, sempre alla presenza delle autorità cittadine. La festa che, da quasi due secoli, il popolo raddusano dedica al suo compatrono San Francesco di Paola è una festa che si tramanda da generazioni; una festa religiosa e popolare che, nonostante la crisi degli ultimi anni, ha conservato il fascino dei tempi più remoti con tutte quelle  tradizioni che ancora colpiscono soprattutto per la loro semplicità ma che quest’anno non è stato possibile realizzare. La prima volta che la comunità di  Raddusa festeggiò San Francesco di Paola fu il 24 Aprile del 1863 per volere del giovane Marchese Francesco Paternò  che era molto legato all’Ordine dei Francescani Minori. Da allora la festa è stata celebrata con cadenza annuale fissa il 24 Aprile di ogni anno. Nonostante sia molto antica la festa di San Francesco di Paola ha conservato intatto tutto il suo valore morale e la sua spiritualità che da sempre la contraddistinguono. Un tempo la “Festa” era preceduta dalla fiera degli animali, che era molto rinomata in tutto il territorio siciliano, ma da svariati anni della fiera si era perduta ogni traccia. La peculiarità principale della Festa di San Francesco di Paola è la cerimonia religiosa che si celebra la sera della vigilia quando tutta la popolazione si stringe attorno alla Reliquia del Santo che, dopo le funzioni in Chiesa viene portata in processione per le vie principali del paese. Tale cerimonia, che puntualmente, da sempre è stata celebrata la sera della vigilia con una marea di fedeli in processione e in preghiera guidati dal Parroco, quest’anno, come lo scorso anno, è stata effettuata con l’esposizione della Reliquia davanti al portone d’ingresso della Chiesa Madre, per tutta la serata della vigilia, e con la successiva benedizione del paese. Infine le solennità religiose si sono concluse con la celebrazione della Santa Messa presso la nuova Chiesa Parrocchiale dedicata all’Immacolata Concezione, al termine della quale non sono stati sparati né la solita tradizionale “Maschittiata” e neanche gli imponenti fuochi  pirotecnici sparati negli anni passati. Nella foto di Santo Pellegrino l’Altare elevato a San Francesco di Paola all’interno della Chiesa Madre (sullo sfondo un affresco che la pittrice locale Pinella Insabella ha dedicato al Santo Compatrono).  Francesco Grassia