Progetto P.I.T.E.R., venerdì 13 maggio, dalle 9, scuola “Volino Piazzi” di Napoli, in Vicoletto De Gasparis 8, Workshop “Le memorie di tutti”

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 mag 2022
  • Rione Sanità 2.0

Progetto P.I.T.E.R., venerdì 13 maggio, dalle 9, scuola “Volino Piazzi” di Napoli, in Vicoletto De Gasparis 8, Workshop “Le memorie di tutti”

(Salvo Cona) NAPOLI. In occasione del XXX anniversario dalle stragi in cui vennero uccisi i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, e Claudio Traina, il Progetto P.I.T.E.R. e l’istituto “Volino Croce Arcoleo” hanno deciso di rispondere all’appello del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione “Falcone” che, hanno istituito un bando dal titolo “Le memorie di tutti” per invitare le studentesse e gli studenti a riflettere su quei tragici fatti affinché il sacrificio di chi ha perso la vita per liberare l’Italia dal ricatto criminale non venga dimenticato. L’iniziativa, oltre a rappresentare una occasione per ricordare quegli eventi e tutti coloro che hanno perso la vita per costruire un Paese più giusto, è un appello alla creatività di tutti i ragazzi che vi prendono parte, mediante la realizzazione di un lenzuolo personalizzato dedicato ad una vittima innocente della criminalità organizzata. I lenzuoli bianchi, che per molti anni hanno coperto le tantissime vittime della violenza mafiosa e dopo le stragi del 1992 nella città di Palermo sono diventati simbolo di un popolo che si ribella, bandiere spontanee e popolari, in questa circostanza si coloreranno grazie alla fantasia dei bambini.A tal proposito il progetto P.I.T.E.R. el’Istituto comprensivo “Volino Croce Arcoleo” hanno deciso di realizzare un lenzuolo in memoria di Silvia Ruotolo, giovane vittima innocente della camorra. Silvia ha lasciato due bambini, Francesco di 5 anni e Alessandra di 10 anni, rimasti solo con l’affetto del papà  Lorenzo. Era l’11 giugno del 1997, quando Silvia e Francesco stanno tornando a casa dalla scuola materna. Sono all’Arenella, nel quartiere Vomero. Alessandra li guarda dal balcone: saluta sua madre, saluta suo fratello. Proprio lì, a pochi metri, è in corso una faida. I sicari del boss Giovanni Alfano affrontano un commando di una cosca rivale. Si inseguono. Una pallottola vagante colpisce Silvia che muore. L’11 febbraio del 2001 verranno condannati all’ergastolo. Nel corso degli anni tante sono state le persone assassinate ingiustamente dalla criminalità organizzata, ma l’uccisione di Silvia ha segnato uno spartiacque provocando l’indignazione dell’intera città di Napoli.  Una indignazione che nel corso del tempo si è trasformata in impegno. Come affermato dalla figlia Alessandra Clemente “la memoria non è retorica. È l’unica strada”. Ed è proprio per consegnare un ricordo a chi non ha avuto l’opportunità di conoscere Silvia, per chi ha dimenticato la sua storia, e per chi attraverso il proprio impegno celebra giorno dopo giorno la sua memoria, che i minori coinvolti in questo progetto hanno scelto di dedicare l’opera proprio a Silvia Ruotolo. Al workshop interverrà, tra gli altri, Francesco Clemente figlio di Silvia per dare una testimonianza diretta della sua storia e per sottolineare l’importanza della memoria.
Il Progetto dei "Percorsi di Inclusione Territoriale ed Empowerment nel Rione Sanità" di Napoli, nasce da un'azione di co-progettazione messa in atto dalla Municipalità III^ del Comune di Napoli e dal Ministero dell'Interno. Fortemente voluto e incentivato dal territorio e dalla Prefettura di Napoli, il Progetto di natura prototipale gestito dalla Cooperativa San Francesco s.c.s. e dal Consorzio Luna s.c.s., si prefigge di avviare una modalità di intervento efficace e replicabile allo scopo di prevenire e/o riparare alla fuoriuscita dal sistema scolastico e formativo, incentivando percorsi civici di legalità sul territorio. Il progetto ha, inoltre, l'obiettivo di garantire l'inclusione sociale sostenendo le famiglie del popolare rione Sanità attraverso una rete stabile e coesa di stakeholder attivi sul territorio (istituzioni, scuole, parrocchie, centri educativi e sportivi, organizzazioni del terzo settore e altri soggetti privati del Rione Sanità).