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Zes e Cas nel Calatino: Mcl e Snalv-Confsal in Prefettura. C’era pure Paolo Ragusa

  • di admin
  • 30 ago 2019

CATANIA - I 15 Comuni del comprensorio del Calatino Sud-Simeto, in provincia di Catania, non sono stati inseriti nelle Z.E.S. (Zone Economiche Speciali) appena istituite dalla Regione Siciliana. Non solo. Non è stata prevista alcuna ricollocazione per i tanti lavoratori del "CARA" di Mineo chiuso dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Eppure, durante la sua visita presso la stessa struttura, in occasione della sua ufficiale chiusura, alla richiesta del sindacato di dare nuove opportunità di lavoro a chi si era impegnato fino ad  allora con professionalità, la Prefettura etnea in accordo con il Ministro aveva annunciato un’apertura imminente dei C.A.S. (Centri di Accoglienza Straordinaria). Ma ad oggi, ancora nessuna notizia in merito. Per questo motivo, venerdì mattina, davanti la Prefettura di Catania, si è tenuta una manifestazione da parte delle associazioni sindacali MCL e Snalv-Confsal. I manifestanti hanno chiesto notizie. Hanno chiesto che vengano rispettati i lavoratori e i territori. Hanno chiesto di sapere se le nuove opportunità di sviluppo potranno davvero concretizzarsi e quando. E hanno chiesto l’istituzione di corsi professionali che possano dare nuova linfa allo sviluppo economico del territorio. La loro richiesta è chiara ed è stata già espressa dal Comitato civico “Emergenza Calatino 2019”: includere il Calatino nella Zes, così da offrire a persone e luoghi nuove opportunità di sviluppo e crescita. Una esigenza che nasce anche dalla necessità di nuove opportunità, un tempo legate alla macchina dell’accoglienza del "Cara" di Mineo. Dunque, dopo la delusione per la prima esclusione dei Comuni del Calatino-Sud Simeto dalla Z.E.S. della Sicilia Orientale, continua la mobilitazione per sensibilizzare i sindaci e il governo regionale affinché si ripari a questo grave torto al territorio e alla sua popolazione. Anche perchè il prossimo 8 settembre scade il termine di presentazione delle istanze per assegnare ulteriori... ettari di Z.E.S. e questa volta Caltagirone, Mineo e gli altri Comuni del comprensorio calatino possono essere recuperati. E non si può certo negare che il Calatino-Sud Simeto e' stato messo in ginocchio da una gravissima crisi occupazionale nel sistema dell'accoglienza dei migranti ed ora non può essere abbandonato al proprio destino. Fra l'altro appare del tutto insufficiente, se non addirittura sbagliata, l'idea di fronteggiare la crisi solo con la istituzione di nuovi C.A.S. che al massimo potrebbero garantire il riassorbimento di circa una trentina di lavoratori. Il Calatino non può ripartire sempre dall'immigrazione, ma deve trovare una prospettiva di futuro nei settori produttivi dell'economia! E se, come viene chiesto da mesi, si andrà ad istituire un bacino occupazionale riservato agli ex dipendenti del "CARA" di Mineo, dallo stesso bacino si dovrà attingere non solo per la gestione dei servizi di accoglienza dei migranti, ma anche per altre tipologie di servizi alla persona e per futuri lavori pubblici, dato che tra i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, tanti sono coloro che provenivano dal settore delle costruzioni. Sulla scorta di tutto ciò, la delegazione ricevuta in Prefettura, della quale faceva parte anche il vice presidente del Movimento Cristiano Lavoratori della provincia di Catania, Paolo Ragusa, ha chiesto e ha avuto assicurazioni che intanto il Prefetto di Catania provvederà subito a sensibilizzare le amministrazioni locali del Calatino-Sud Simeto per la presentazione delle istanze e l'assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana allo scopo di valutare le stesse con la dovuta attenzione. Ma al rappresentante del governo è stato chiesto pure di procedere quanto prima alla istituzione di questa lista dei lavoratori disoccupati per offire agli ex dipendenti del "CARA" di Mineo nuove opportunità di lavoro.                                                         Salvo Cona