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Fai anche tu il Servizio Civile... a Mineo... con il MCL. Intervista a Paolo Ragusa sui giovani e sulla città

  • di admin
  • 26 set 2019

MINEO - Scegli il Servizio Civile! L’accorato appello giunge dal Circolo MCL “Don Rosario Pepe” di Mineo, presieduto da Paolo Ragusa che è anche vice presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori etneo. A tal proposito si sono svolti due incontri informativi, aperti agli aspiranti e alla cittadinanza. Il primo incontro si è svolto presso la sede del Circolo MCL “Don Luigi Sturzo” di Caltagirone, in via Roma 215; il secondo incontro si è svolto presso la sede del Circolo MCL “Don Rosario Pepe” di Mineo, in via Ducezio 21, lunedì 23 settembre, durante il quale è stato ribadito che sono ancora aperte la candidature per partecipare ai progetti promossi da MCL per il Servizio Civile “Non uno da solo”, da concretizzarsi nell’ambito dell’Assistenza ai Migranti, ai quali possono partecipare tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni non compiuti. Per saperne di più e per informazioni sui progetti attivati dai Circoli MCL su Caltagirone, Mineo e all’estero, ma anche per conoscere le procedure di invio della domanda di partecipazione, ci si può recare presso le sedi calatine del Movimento Cristiano Lavoratori. Puoi partecipare al Servizio civile se sei una ragazza o un ragazzo tra i 18 e i 28 anni compiuti; se sei cittadino italiano/ cittadino di un altro Paese dell’Unione Europea/ cittadino non comunitario regolarmente soggiornante in Italia. Durante l'intervista rilasciata al Tg di Tvr Xenon, Paolo Ragusa, fa una attenta analisi sulla situazione economica e sociale che vige in paese, dove sembra non esserci particolari stimoli per la popolazione locale, ma soprattutto per i giovani menenini. Poche se non arer sarebbero le iniziative predisposte in paese, motivo per cui Ragusa non ha dubbi nel puntare il dito verso l'amministrazione municipale che, a suo dire non ,si preoccupa abbastanza di migliorare le sorti di questo territorio, già penalizzato da una disoccupazione che si è acuita soprattutto dopo la chiusura del Cara di Mineo, che rappresentava una importante boccata di ossigeno per tante famiglie di Mineo e anche degli altri centri del comprensorio calatino.                                                                                                                          Salvo Cona