NAPOLI - In questa intervista, sia Antonio Cesarano che guida l’Associazione Un popolo in cammino “Genny vive” (dedicata al figlio Genny, definito “l’eterno ragazzo del Rione Sanità”, a 17 anni vittima innocente della criminalità) e sia Franco Di Martino che presiede l’Asd Sporting Club “Cavour” (ex poliziotto), spiegano quello che per loro è il mondo in cui vivono oggi i giovani nel Rione Sanità di Napoli, con le loro speranze, con i loro sogni e con le loro difficoltà. Per entrambi questi uomini, il progetto P.I.T.E.R. rappresenta una preziosa e provvidenziale opportunità per lavorare con i bambini, gli adolescenti e i giovani di questo storico quartiere napoletano. Ma è anche una risorsa da utilizzare, cogliendo l’occasione per accendere i riflettori giusti sulla parte buona e sana del rione, dove le famiglie hanno bisogno di supporto e i figli di forti punti di riferimento. Non a caso, parlando del popoloso e popolare Rione Sanità di Napoli, in diverse occasioni lo stesso sindaco de Magistris ha  sottolineato con forza che bisogna “stare al fianco delle famiglie e dei loro ragazzi, lavorando sul territorio, dove scuola, sociale formazione, legalità e il possibile avviamento al lavoro dei ragazzi evita che possano diventare la manovalanza del crimine”.   Salvo Cona