Caltagirone scommette sul welfare: al Convitto INPS “Luigi Sturzo” un incontro per raccontare comunità che costruiscono futuro

  • di Redazione Il Solidale
  • 10 giu 2025
  • CRONACA

Caltagirone scommette sul welfare: al Convitto INPS “Luigi Sturzo” un incontro per raccontare comunità che costruiscono futuro
(sc) CALTAGIRONE. «Generiamo valore sociale ed economico. Lo facciamo partendo dalla prossimità, dalla comunità e dalle professioni sociali. Questo è il nostro modo di costruire benessere e sviluppo». Con queste parole, Paolo Ragusa, presidente di ANCOS UNCI e ALS MCL, ha aperto il convegno “Welfare a Caltagirone: percorsi di sussidiarietà – Storie di comunità al Convitto INPS ‘Luigi Sturzo’”, che si è svolto presso l’Aula Magna dell’istituto.
Promosso dal Centro Studi C.E.S.T.A., insieme alla Cooperativa San Francesco, Umana Solidarietà, Opera Prossima, Agenzia Giovani per i Giovani, INPS, ANCOS UNCI e Movimento Cristiano Lavoratori, il convegno nasce in occasione dell’affidamento del servizio di gestione delle attività socio-educative presso il Convitto INPS “Luigi Sturzo” alla Cooperativa San Francesco s.c.s., e intende raccontare esperienze di welfare generativo che mettono al centro la persona, la comunità e la corresponsabilità educativa.
Un’importante occasione di riflessione sul valore del welfare generativo come leva di cambiamento, capace di tenere insieme diritti, partecipazione, inclusione e lavoro.
Il sindaco Fabio Roccuzzo, recentemente nominato vicepresidente del Consiglio nazionale ANCI, ha sottolineato l’impegno storico della città verso le politiche sociali, evidenziando come Caltagirone abbia fatto della cura verso le fragilità uno dei suoi tratti identitari. Anche il vescovo della diocesi, monsignor Calogero Peri, ha regalato al pubblico una profonda meditazione sulla centralità della persona: «Non basta dire che l’uomo è al centro. Serve spostarsi verso l’altro, anche verso chi è ai margini, e riconoscerne la dignità. La centralità non è un concetto statico: è un movimento, una scelta di campo. Viviamo per noi, per Dio o per l’altro? È la domanda che dovrebbe orientare ogni agire istituzionale e personale».
Hanno preso parte con un contributo istituzionale anche Giorgio D’Antoni, presidente regionale MCL Sicilia; Filippo Cutrona, che ha portato i saluti presidente nazionale UNCI, Andrea Amico; Giusy Infantino, presidente della cooperativa Opera Prossima; Gesualdo Piazza, presidente della cooperativa San Francesco. Tutti hanno ribadito il ruolo strategico del terzo settore nella costruzione di comunità inclusive e nella promozione di percorsi di autonomia e dignità.
Al centro dei lavori, la presentazione di due esperienze simbolo: “Kairos – Il tempo opportuno” e “Agrisociale 2.0”, illustrate da Antonio Gambuzza, project manager, che ha dichiarato: «Kairos parla con il linguaggio dei ragazzi, valorizzando la loro creatività con laboratori di cittadinanza attiva, radio, biblioteche, orti urbani. Agrisociale 2.0, invece, trasforma la fragilità in occasione: rende le aziende agricole luoghi di dignità, di formazione, di nuova speranza per chi ha bisogno di ripartire. Sono due progetti diversi nei mezzi ma uguali nei valori: mettono al centro la persona e la responsabilità condivisa di costruire futuro».
Oltre a queste, sono state raccontate anche le esperienze di “Acope 2.0”, “Housing First”, “Con.te.m.P.la”, il SAI Ordinari di Caltagirone, le attività educative del Convitto INPS e il Centro Diurno Abilitativo per minori con spettro autistico. Un sistema integrato di interventi che, con un valore economico complessivo pari a 12.880.012,75 euro, ha già coinvolto 139 operatori – di cui 82 donne, 57 uomini e 37 under 35 – dimostrando come il welfare possa essere anche motore di sviluppo e occupazione.
Hanno contribuito alla discussione anche Oreste Alemanna, direttore del Convitto INPS “Luigi Sturzo”; Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento Famiglia della Regione Siciliana, che ha evidenziato come «la programmazione regionale oggi guardi ai soggetti fragili, alla conciliazione vita-lavoro, alla povertà educativa. Un welfare di prossimità che si realizza attraverso il protagonismo degli enti locali e il sostegno alle reti del terzo settore».
Andrea Messina, assessore alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica della Regione Siciliana, ha rimarcato: «Il nostro impegno è costruire un sistema regionale e comunale che supporti le fasce più deboli: donne, bambini, anziani, con particolare attenzione al fenomeno dell’invecchiamento. Ogni progetto sociale è una risposta concreta a una domanda collettiva».
Giancarlo Moretti, componente del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, e Francesco Spizzirri, delegato nazionale MCL Giovani, hanno evidenziato la necessità di promuovere il protagonismo dei territori nel disegnare politiche pubbliche capaci di evolversi e rispondere ai cambiamenti sociali.
A concludere i lavori è stato Tonino Di Matteo, consigliere di amministrazione INPS, che ha voluto sottolineare il valore simbolico e operativo del luogo scelto: «INPS è un’istituzione nazionale immersa in una realtà che ha fatto della cultura dell’impegno sociale una missione. Siamo qui perché questo convitto, questa città, incarnano un’idea di servizio pubblico vivo, presente, connesso alle persone. INPS non è un cliente della pubblica amministrazione, ma uno strumento che ne condivide la responsabilità e costruisce risposte».
Presenti anche l’on. Serafina Marchetta, Deputato Segretario dell’Assemblea Regionale Siciliana, e la dott.ssa Amalia Mari, in collegamento da remoto.
Il convegno ha dimostrato come la sussidiarietà, declinata in modo concreto e partecipativo, possa generare valore, rafforzare le reti sociali e rappresentare una vera risposta politica ed economica alla domanda di futuro. Un welfare che, come è stato detto, non si limita a sostenere, ma accompagna e trasforma.