Caltagirone. Intitolata a Lia Cona la sala giochi dell’UOC di Pediatria dell'Ospedale "Gravina"
- di Redazione Il Solidale
- 13 giu 2025
- CRONACA

CALTAGIRONE. È stata intitolata a Lia Cona, infermiera e volontaria del gruppo “Terapia del Sorriso”, la sala giochi dell’UOC di Pediatria dell’Ospedale “Gravina” di Caltagirone.
Lia, scomparsa prematuramente dopo una lunga malattia, ha rappresentato per anni una presenza discreta, attenta e vicina ai bisogni di tutti all’interno dell’Unità Operativa. Con il suo impegno quotidiano, ha saputo offrire conforto ai piccoli pazienti, alle loro famiglie e a tutto il personale sanitario, lasciando un segno indelebile in chi l’ha conosciuta.
«L’intitolazione della sala giochi - ha dichiarato il direttore dell’UOC di Pediatria, Roberto Giugno - è un gesto simbolico, ma profondamente sentito, volto a onorare la memoria e il lascito umano della nostra collega. In questo spazio, attraverso il gioco dei bambini, i loro sorrisi e ogni gesto di cura, continuerà a vivere il suo stile di accoglienza e dedizione».
Alla cerimonia sono intervenuti i volontari del gruppo “Terapia del Sorriso” con la responsabile del gruppo e coordinatrice infermieristica del reparto, Cristina Di Masi; i dirigenti sindacali del Nursind, Francesco Di Masi e Lino Pennacchio; i docenti della Scuola in Ospedale, personale sanitario, nonché i rappresentanti della Direzione Medica e Amministrativa dell’Ospedale.
Dopo un momento di preghiera guidato da don Davide Paglia, assistente spirituale del Presidio ospedaliero, e la benedizione dei locali, il marito di Lia, Marcello Cannizzaro, insieme ai familiari, ha svelato la targa in un clima di profonda commozione e partecipazione.
Presenti per l’occasione la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Montessori-Gobetti”, Fabiana Bordieri, insieme a numerosi colleghi e amici che hanno ricordato Lia con parole di affetto e riconoscenza.
Il suo sorriso, hanno sottolineato in molti, «non ci è mai mancato, neanche nei momenti più difficili. Anche quando era lei stessa a lottare, trovava la forza di esserci per gli altri, con dolcezza e determinazione».
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