Donne vittime di violenza, firmati i primi contratti di lavoro alla Regione Siciliana

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 set 2025
  • LAVORO

Donne vittime di violenza, firmati i primi contratti di lavoro alla Regione Siciliana
(Salvo Cona) PALERMO. La Regione Siciliana, per la prima volta, assume due donne vittime di gravi violenze che hanno causato sfregi permanenti al viso. Stamattina, venerdì 26 settembre, dinanzi alla dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Salvatrice Rizzo, hanno firmato il contratto di lavoro Barbara Bartolotti e P. D. L., inquadrate nella categoria C (Assistente). La norma che ha reso possibile il loro inserimento nei ranghi della pubblica amministrazione regionale è la legge 3 del 2024, che prevede l’assunzione prioritaria delle donne che hanno subito aggressioni con sfregi permanenti al volto e dei figli di vittime di femminicidio, purché residenti in Sicilia e nei limiti delle risorse disponibili. La legge è stata resa retroattiva lo scorso giugno dall’Assemblea regionale siciliana, grazie a un emendamento fortemente voluto dal governo Schifani.  «La Sicilia  - afferma il presidente Renato Schifani - è la prima Regione in Italia ad assumere le donne vittime di violenza all’interno della propria amministrazione, segnando un passaggio storico per l'intero Paese nella tutela delle persone colpite da gravi maltrattamenti e in favore del loro reinserimento sociale e lavorativo. Una dimostrazione di come questo governo promuova la cultura del rispetto e della dignità, in particolare di chi è più fragile, e contrasti in modo indiscusso e sotto ogni forma la violenza. Abbiamo con forza sostenuto la retroattività della legge regionale 3 del 2024, ci è sembrato un atto di giustizia e di solidarietà verso chi aveva subito violenze precedentemente all'approvazione della legge, oggi ne raccogliamo i frutti. Auspico che possano fare lo stesso le altre regioni». «Siamo orgogliosi – dichiara l’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina – di essere la prima Regione in Italia a dare concreta attuazione a questa legge, che restituisce dignità e speranza a donne che hanno subito aggressioni efferate. La retroattività introdotta dal governo Schifani è stata un atto di giustizia e di sensibilità, che ha consentito di includere anche chi aveva vissuto drammi prima dell’entrata in vigore della norma stessa». «Il traguardo di oggi - dice l'assessore alla Famiglia, Nuccia Albano - è testimonianza dell’impegno profuso dal governo Schifani sul tema della violenza sulle donne. Dopo l’approvazione della legge, ci eravamo infatti impegnati a dare seguito, nel più breve tempo possibile, alle richieste delle donne che avevano presentato domanda per aver subito una deformazione o sfregio permanente del viso, ai sensi dell’art. 583-quinquies del codice penale. Gli uffici hanno istruito le pratiche in tempi rapidi e oggi, finalmente, diamo dignità a due donne».