Furto a Librino, Dimis: "Spettacolo e raccolta fondi per riacquistare il materiale rubato"

  • di Redazione Il Solidale
  • 8 giu 2021
  • CRONACA

Furto a Librino, Dimis: "Spettacolo e raccolta fondi per riacquistare il materiale rubato"
CATANIA - “Librino conta, Librino è importante, Librino è Catania. E le associazioni del territorio non possono e non devono essere lasciate da sole”. L’illusionista Dimis commenta così l’ennesimo spregevole atto vandalico subìto dalle associazioni del territorio di Librino. Il riferimento è al furto di ieri alla Casa del Volontariato del Csve e dentro la sede della Misericordia di Librino: forzata una piccola grata sul tetto i ladri sono penetrati all’interno degli uffici agendo indisturbati e trafugando materiale informatico, audio e video, attrezzature sanitarie e altro materiale utilizzato dalle associazioni nella realizzazione delle tante attività, servizi ed eventi svolti nel quartiere. “Nonostante quello che da anni subiscono i Briganti, il quartiere di Librino è ancora abbandonato a se stesso dalle istituzioni. Librino è anche casa mia. Con il Centro Servizi per il Volontariato Etneo e la Misericordia di Librino svolgiamo ogni anno tantissime iniziative che mettono al centro i ragazzi del quartiere e con le quali cerchiamo di dare loro possibilità di svago e di stare insieme in modo sano. Non sarà l’ennesimo furto a farci tirare indietro”. L’hashtag è sempre lo stesso: #nonunpassoindietro. “Non solo non ci fermeremo, ma siamo già pronti per una raccolta fondi che consenta alle associazioni che hanno subito il furto di riacquistare l’attrezzatura trafugata essenziale per continuare l’opera all’interno del quartiere”, prosegue Dimis. “A breve comunicherò la data di uno spettacolo che stiamo organizzando insieme con alcuni colleghi artisti che si sono già messi a disposizione e il cui biglietto sarà interamente devoluto alla Misericordia di Librino. Ma se ci fossero artisti che volessero mettersi a disposizione non esitino a contattarmi: per fare del bene non siamo mai in troppi!”.   S.C.