Sanzionati dalla Regione Siciliana i Comuni di Mineo, Palagonia, Castel di Judica, Raddusa e Caltagirone per mancata o parziale spesa dei fondi di democrazia partecipata dell’annualità 2020

  • di Redazione Il Solidale
  • 4 mag 2023
  • CRONACA

Sanzionati dalla Regione Siciliana i Comuni di Mineo, Palagonia, Castel di Judica, Raddusa e Caltagirone per mancata o parziale spesa dei fondi di democrazia partecipata dell’annualità 2020

(Salvo Cona) MINEO. Sono 5 i Comuni del Calatino Sud-Simeto per i quali il 20 aprile 2023 la Regione Siciliana ha decretato le sanzioni per mancata o parziale spesa dei fondi di democrazia partecipata dell’annualità 2020, ai sensi della Legge Regionale n.9 del 2015, art.6 comma 2 – ai Comuni che non hanno speso, in toto o in parte, i loro fondi per la democrazia partecipata. A perdere tra i 10.000,00 e i (quasi) 20.000,00 sono Mineo che non ha speso (e quindi dovrebbe restituire) una somma pari a 11.714,00 euro, Palagonia (11.156,00 euro), Castel di Judica (18.102,00 euro) e Raddusa (12.834,00 euro).
A rendere noto questi dati è stato il team di ricercatori di “Spendiamoli Insieme”, progetto di monitoraggio civico di Parliament Watch Italia (PWI), sostenuto da OSIFE e Fondazione con il SUD.
Altri 12 Comuni - per i quali i ricercatori di “Spendiamoli Insieme” hanno rintracciato l’avviso che avviava il processo di democrazia partecipata 2020 ma non gli altri passaggi - risulterebbe anche il Comune di Caltagirone che non avrebbe speso 20.530,00 euro e, quindi, dovrebbe restituirli come dovranno tutti gli altri Comuni sanzionati.
In merito a queste risorse preziose e mai spese, il Centro Servizi per il volontariato di Messina (CESV Messina ETS) - Ente del Terzo Settore, composto da organizzazioni di volontariato da associazioni di promozione sociale e da enti del Terzo Settore, che opera nel territorio della Città metropolitana di Messina – ha proposto un proprio progetto per un buon uso dei fondi per la democrazia partecipata in Sicilia, evidenziando che Questi fondi (circa 4 milioni di euro ogni anno), sono previsti dalla legge regionale 5/2014, che obbliga i Comuni a utilizzare forme di democrazia partecipata e così coinvolgere i cittadini nella scelta dei progetti da realizzare. E siccome la legge prevede anche che i Comuni che non spendono i fondi devono restituirli alla Regione, visto che buona parte dei Comuni siciliani oggi non li utilizza, va sottolineato che la democrazia partecipata rischia di essere così un’occasione sprecata. Invece, in controtendenza, vanno promosse ed organizzate azioni e progetti finalizzati al coinvolgimento nei territori, specie in quelli in cui oggi si registra una mancata spesa, di cittadinanza e associazioni per collaborare con i Comuni per una buona spesa delle risorse disponibili, come poteva accadere (e dovrebbe essere) a Mineo, Palagonia, Castel di Judica, Raddusa e Caltagirone. Perché sprecare così tali opportunità in un momento in cui gli enti comunali chiedono a gran voce ristori economici e la realizzazione di servizi importanti e necessari per la comunità amministrata? E’ un vero e proprio peccato! Ma che senso ha poi lamentarsi e dire ai propri cittadini “non abbiamo fondi” o “non abbiamo soldi” soprattutti per la realizzazioen di tutte quelle iniziative locali, magari socialmente utili?