Raddusani e beneficiari del SAI "Vizzini Ordinari" hanno ricordato il 23 maggio

  • di Redazione Il Solidale
  • 24 mag 2023
  • CRONACA

Raddusani e beneficiari del SAI "Vizzini Ordinari" hanno ricordato il 23 maggio

(Francesco Grassia) RADDUSA. Coordinati dalla dott.ssa Gaetana Pagana, responsabile del SAI/Siproimi “Vizzini Ordinari” di Raddusa, un gruppo di giovani locali, insieme ad alcuni giovani migranti beneficiari della struttura di accoglienza gestita dalle Cooperative sociali “San Francesco” e “Opera Prossima”, hanno ricordato il 23 maggio di quest’anno quale 31° anniversario dell’efferata Strage Mafiosa di Capaci compiuta il 23 maggio del 1992 nella quale persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie, anch’essa giudice Francesca Morvillo, e i tre uomini della uomini della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. E per farlo hanno scelto un modo singolare che ha raccolto i più ampi consensi della popolazione raddusana. I giovani beneficiari ospiti del centro, perfettamente integrati tra loro, hanno realizzato degli striscioni che poi hanno messo in esposizione sui vari balconi delle strade principali della città. Nel ricordare il tragico avvenimento del 23 maggio del 1992, la dott.ssa Gaetana Pagana ha riportato uno dei tanti pensieri espressi, dal Giudice Giovanni Falcone: “Occorre sempre compiere il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perchè è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”. Poi, nel corso della cerimonia di presentazione delle opere realizzate, ha detto: “dopo avere spiegato ai ragazzi chi sono stati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, abbiamo realizzato insieme questi striscioni che tra poco andremo ad esporre nei balconi della nostre strutture per gridare il più forte “NO alla MAFIA” ricordando quell’immane tragedia che ha posto la parola fine alla vita dei due giudici, che lottavano contro la mafia, e degli altri uomini innocenti che li scortavano”. Alla conclusione dei lavori la dott.ssa Gaetana Pagana, che ha ideato la la manifestazione, ha ringraziato “i giovani migranti ospiti del centro Sai/Siproimi di Raddusa e tutti quelli che hanno collaborato nella realizzazione delle opere poi esposte. Nella foto vediamo il gruppo dei giovani che hanno realizzato gli striscioni e la sistemazione degli stessi striscioni nei balconi delle varie strutture del centro.