“Un calcio al razzismo”. Protagonisti alcuni giovani MSNA del Progetto SAI del Comune di Palermo ospiti nelle strutture gestite dal Consorzio Umana Solidarietà

  • di Redazione Il Solidale
  • 24 mag 2023
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“Un calcio al razzismo”. Protagonisti alcuni giovani MSNA del Progetto SAI del Comune di Palermo ospiti nelle strutture gestite dal Consorzio Umana Solidarietà

(Loredana Scimeca) PALERMO. Lo scorso 12 e 13 maggio si è svolta a Palermo, in Piazza Magione, la XVI edizione di “Mediterraneo antirazzista - Un calcio al razzismo!”, due ricche e intense giornate dedicate allo sport, a laboratori, ad attività e a spettacoli che ha visto la partecipazione di centinaia di giovani e bambini. Tra i protagonisti ci sono stati alcuni giovani MSNA ospiti presso le strutture SAI Finocchiaro Aprile, Re Federico 1 e Re Federico 2, gestite dal Consorzio Umana Solidarietà, progetto 727 PR-3 finanziato dal Comune di Palermo.
Il “Mediterraneo Antirazzista” nasce nel 2008 a Palermo, si tratta di una manifestazione sportiva, artistica e culturale che vede l’allestimento di un mega torneo di calcio, basket, pallavolo, cricket, rugby in diversi quartieri della città al fine di riappropriarsi e recuperare quei luoghi, quegli spazi ormai ‘dimenticati’ creando occasioni di cittadinanza; a tale iniziativa, ogni anno, partecipano un centinaio di squadre espressione di tutti i quartieri e di tutte le comunità della città. Lo scopo di questo progetto è quello di promuovere una visione interculturale della società capace di porre fine a fenomeni di razzismo e marginalizzazione e, nello stesso tempo, di rivendicare uno spazio comune di condivisione e inclusione sociale in cui i giovani hanno modo di interagire con le varie componenti sociali e culturali che compongono il tessuto urbano palermitano.
Il Consorzio Umana Solidarietà punta moltissimo sull’integrazione e inclusione sociale dei propri ospiti, per questo motivo ha accolto con grande entusiasmo l’invito offerto dagli organizzatori del ‘Mediterraneo Antirazzismo’. Come afferma la Dott.ssa Manuela Caporarello, coordinatrice del SAI Finocchiaro: “Sono stati molti i minori stranieri che sono stati coinvolti e che hanno aderito con grande entusiasmo a questa iniziativa, tanto che il Consorzio ha partecipato con ben due squadre di calcio; inoltre, alcuni di questi giovani stanno già prendendo parte al Progetto “RETE” promosso della Federazione Italiana Gioco Calcio, è bello vedere i loro volti e i loro occhi sorridente e spensierati mentre rincorrono un pallone ed è ancor più bello vedere il campo di calcio come uno di quei posti sereni dove i nostri ragazzi si sento accolti e non diversi”.
Lo sport, in particolar modo il calcio, rappresenta un linguaggio universale capace di attrarre partecipanti e spettatori accantonando le barriere nazionali, religiose, culturali e ponendosi come uno strumento di incontro, fratellanza e unione, dove tasselli di storie diverse si intrecciano e si amalgamano per creare un mosaico sfaccettato, poliedrico.