Politiche sociali in Sicilia, Schifani: «Bando da 32 milioni per attività destinate ai minori»
- di Redazione Il Solidale
- 17 lug 2025
- SOCIALE
(Salvo Cona) PALERMO. «Investiamo 32 milioni di euro per promuovere l’inclusione sociale e l’uguaglianza di opportunità tra i giovani dai 6 ai 16 anni appartenenti a nuclei familiari vulnerabili». Ad annunciare il nuovo avviso, pubblicato dall’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali nell'ambito del Programma Fse+ Sicilia 2021/2027, è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. «Obiettivo di questo bando - aggiunge - è favorire l’acquisizione di conoscenze e la partecipazione attiva dei giovani attraverso interventi culturali, sportivi e sociali rivolti ai minori a rischio di esclusione, affinché nessuno rimanga indietro».
Possono presentare la domanda gli enti del terzo settore iscritti nel Registro unico nazionale terzo settore (Runts), in forma singola o in partenariato, ed è previsto il coinvolgimento degli istituti scolastici e degli organismi che rappresentano la "comunità educante" (parrocchie, associazioni sportive e Comuni). L'avviso ha una dotazione finanziaria di 31,9 milioni euro e rappresenta un’azione strategica per promuovere l’inclusione sociale e l’integrazione dei giovani in situazioni di svantaggio, contribuendo alla creazione di una società più equa, partecipativa e resilientе, in linea con gli obiettivi del programma regionale Fse+ da cui provengono le risorse.
«Il progetto – dichiara l’assessore della Famiglia e delle politiche sociali Nuccia Albano - si inserisce nell’ambito delle misure volte a promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e l’occupabilità, con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati. In questa prospettiva, l’iniziativa rappresenta un impegno concreto per garantire a tutti i ragazzi un futuro più equo e sostenibile, offrendo loro servizi e programmi che favoriscano lo sviluppo personale, l’educazione, l’integrazione sociale, il benessere psicofisico e culturale, contribuendo anche ad aumentare le opportunità di accesso ai servizi di conciliazione tra vita familiare e lavorativa».
L’attuazione e la gestione amministrativa e finanziaria dell’intervento sono affidate al dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali.
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