Licodia Eubea. Grande successo per il 1° Premio Nazionale "Verga-Capuana". Premiata la poesia "Giaciglio rosso" nella cerimonia di oggi

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 dic 2025
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Licodia Eubea. Grande successo per il 1° Premio Nazionale "Verga-Capuana". Premiata la poesia "Giaciglio rosso" nella cerimonia di oggi

(sc) LICODIA EUBEA. Con grande partecipazione ed entusiasmo questa mattina, lunedì 15 dicembre, si è conclusa la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Nazionale "Verga-Capuana", riservato agli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado. L'evento, ospitato nella Sala Conferenze del Polo Culturale della Badia di Licodia Eubea, ha visto la presenza di numerosi studenti, docenti e autorità, confermando il forte interesse delle nuove generazioni verso il patrimonio letterario verista.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito del Progetto "Il Parco Letterario del Verismo", ammesso a finanziamento dalla Regione Siciliana con D.D.G. n. 1159 del 6 marzo 2025, e promosso dal Centro Studi C.E.S.T.A. in collaborazione con i Comuni di Vizzini, Mineo e Licodia Eubea.
La Commissione giudicatrice, presieduta dal professor Carmelo Tramontana, docente di Letteratura Italiana presso l'Ateneo di Catania, ha espresso grande apprezzamento per la qualità e la passione dimostrate da tutti i concorrenti. Come sottolineato nella relazione del Presidente Tramontana, letta durante la cerimonia, "tutti gli elaborati, in maniera personale e non banale, hanno cercato di interpretare al meglio lo spirito della prova, confrontandosi con rispetto ma anche con autonomia con il patrimonio letterario verista di Verga e di Capuana".
Tra i lavori particolarmente apprezzati dalla giuria sono stati segnalati "Mastro nero", "Margherita" e "Le voci del verismo", opere che hanno dimostrato sensibilità interpretativa e originalità creativa.
È la classe 3^B dell'Istituto Comprensivo San Francesco – Capuana di Gela ad aggiudicarsi il primo premio assoluto di questa edizione inaugurale, un riconoscimento che segna un debutto prestigioso per il concorso e rappresenta un grande motivo di orgoglio per l'intera comunità scolastica.
A ritirare il premio sono stati gli studenti Miley Cosentino, Martina Furneri, Loris Giudice, Kristel Liardo ed Emanuele Schininà, accompagnati dal dirigente scolastico Maria Lina La China e dai docenti Ornella Gallo, Elisa Giongrandi, Maria Grazia Emmanuello e Vincenzo Pappalardo, e dagli altri compagni di classe. I ragazzi, visibilmente emozionati, hanno vissuto un momento che resterà impresso nel loro percorso scolastico e personale.
"Questo premio rappresenta un risultato straordinario per i nostri studenti e per tutta la comunità scolastica – ha dichiarato la Dirigente La China – È la dimostrazione che, quando i ragazzi vengono guidati a leggere il territorio e la letteratura con consapevolezza, sanno restituire lavori di grande profondità e sensibilità. La poesia Giaciglio Rosso è il frutto di un percorso didattico condiviso, fatto di studio, riflessione e passione". La Dirigente ha poi rivolto un sentito ringraziamento "ai docenti per l'impegno profuso e agli studenti per aver creduto nella forza della parola. Successi come questo ci incoraggiano a continuare a investire nella cultura come strumento di crescita umana e civile".
La poesia "Giaciglio Rosso", elaborato dalla classe 3B, ha convinto la Commissione giudicatrice per intensità espressiva, originalità e coerenza tematica con i principi del Verismo. Come evidenziato nella motivazione ufficiale, l'opera si distingue per "la ricerca di una forma espressiva semplice che bilancia un immaginario duro e drammatico come è tipico della narrativa verista".
La mattinata di oggi ha visto gli indirizzi di saluto di Santo Randone, Sindaco di Licodia Eubea, Giuliana Pepi, Assessore alla Cultura di Licodia Eubea, e Marisa Casemi, Presidente del Centro Studi C.E.S.T.A.
Sono seguiti gli interventi di Pietro La Rocca e Mario Luca Testa, membri del Comitato Tecnico Scientifico del Parco Letterario del Verismo, e di Gessica Scollo, componente della Commissione giudicatrice, che ha dato anche lettura della relazione del Professor Tramontana.
Momento particolarmente coinvolgente della cerimonia è stata la performance interattiva di Lisa Amato, Presidente dell'Associazione "Teatro Skené" APS, che con le sue letture sceniche ha saputo dialogare con il pubblico presente, trasformando i testi veristi in un'esperienza viva e partecipata che ha emozionato studenti e adulti.
Il Premio Nazionale "Verga-Capuana" nasce con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio letterario e culturale legato ai due maestri del Verismo, promuovendo la lettura, la riscoperta e l'approfondimento di questo movimento letterario. Come evidenziato dal Professor Tramontana, si tratta di un'iniziativa dal "valore educativo" che vuole "promuovere attivamente la fruizione delle opere di Verga e Capuana, attraverso la lettura, lo studio e la riappropriazione creativa di quel patrimonio letterario e culturale".
L'iniziativa si propone inoltre di riannodare un legame vivo con la tradizione verista, "una lezione di serietà intellettuale, onestà umana e passione letteraria" che rappresenta "la parte migliore della storia culturale e civile dell'Isola".
Gli organizzatori ringraziano la Regione Siciliana per il sostegno al progetto, i Comuni di Mineo, Vizzini e Licodia Eubea, il Centro Studi C.E.S.T.A., la coordinatrice del Parco Letterario del Verismo Delia Di Pasquale, tutti i membri della Commissione giudicatrice e del Comitato Tecnico-Scientifico, nonché gli studenti, le studentesse e i docenti che hanno partecipato con passione e impegno a questa prima edizione del Premio.

Di seguito il testo della poesia vincitrice:

Giaciglio Rosso
Mi chiamo Giacinta,
e la mia vita sa di polvere e di pianto.
Ogni alba è un soffio di tristezza,
ogni sera è fame e stanchezza.
Mi chiamano Rosso Malpelo,
colore di disgrazia e solitudine.
Scavo nella rossa cava cieca,
la polvere mi graffia gli occhi,
l’anima i bulli.
Camminiamo insieme,
tu col grembo di fatica,
io con le mani di pietra.
Siamo due ferite che si guardano,
due speranze sbagliate,
due vivi che sanno di morte.
Eppure, nel nostro male,
c’è una dolcezza segreta:
una pace ruvida, come il pane raffermo,
una carezza che punge, ma scalda lo stesso.
Siamo vivi nel fango, tra cielo e polvere,
ombre che si cercano e si sfiorano lievi.
Ferite che ardono in un giaciglio rosso.