XVIII Conferenza Nazionale ANCI: Piccoli Comuni
- di Redazione Il Solidale
- 16 lug 2018
- CRONACA

In Italia i piccoli Comuni sono 5.584 (aggiornamento al 1/06/2018). Risiede nei Piccoli Comuni il 16,4% della popolazione italiana, ovvero 9,9 milioni di persone. Più della metà del territorio italiano (54,5%) è governato dai sindaci dei Piccoli Comuni. Gran parte delle aree protette ricadono nei Piccoli Comuni. I 5.544 Piccoli Comuni italiani sono presenti in tutte le regioni italiane. Non solo nelle regioni alpine o appenniniche, ma anche nelle pianure e lungo le coste.
IMG 1
Sono 5.544 i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti (aggiornamento al 1° giugno 2018). I Piccoli Comuni rappresentano: il 70% dei comuni italiani il 54% della superficie territoriale il 16% della popolazione.
2.584 Piccoli Comuni, cioè il 47% del totale dei PC, hanno nel proprio territorio un’area protetta o un’area Natura 2000.
541 Piccoli Comuni sono a forte rischio idrogeologico. In questi Comuni oltre il 20% della popolazione residente è a medio o forte rischio di essere coinvolta in fenomeni franosi.
Nei piccoli centri si vive bene Aria salubre, meno stress, più rapporti sociali, più fiducia nei rapporti interpersonali e più partecipazione. E si vive anche con meno. Gli Immobili sono meno cari di quelli disponibili nei centri più grandi Insomma, si è anche più felici (soddisfazione sulle proprie condizioni generali di vita). Le forze dell’ordine e i vicini di casasono degni di fiducia per gli abitanti dei Piccoli Comuni. Anche la sfiducia negli “sconosciuti” è più attenuata tra chi abita nei piccoli centri.
Gli abitanti delle piccole comunità hanno una maggiore propensione all’associazionismo. Svolgono attività di volontariato e sono più disponibili a versare contributi ad associazioni
Nei piccoli centri le case sono più grandi e si ha più spazio a disposizione. Anche il valore immobiliare è sensibilmente più basso che nei medi e grandi centri
Gli abitanti delle città riscoprono la campagna. Orti urbani e orti sociali si diffondo negli interstizi inedificati delle città. Ma il mondo rurale è da sempre patrimonio dei piccoli comuni. E’ nei piccoli centri che da sempre si conciliano i ritmi della vita lavorativa contemporanea e la coltivazione dei campi. Nei piccoli centri ci sono ancora tanti piccoli e piccolissimi fondi utilizzati prevalentemente per l’autoconsumo o per integrazione del reddito familiare.
Quasi la metà degli orti familiari si trova nei Piccoli Comuni. Una famiglia su 20 nei Piccoli Centri dispone di un appezzamento di terreno coltivato ad orto.
A causa della denatalità l’Italia è sempre più un paese di vecchi Ma per i piccoli centri c’è anche un’altra origine: lo spopolamento I nuovi nuclei famigliari si trasferiscono dai piccoli comuni ai centri maggiori, dove ci sono i servizi e il lavoro c’è. La piramide per età della popolazione dei due gruppi di comuni (Piccoli Comuni e comuni più grandi) rileva evidenti differenze. In sintesi, nei Piccoli Comuni ci sono più vecchi e meno giovani. Le persone di 65 anni e oltre sono il 24% nei Piccoli Comuni, il 22% negli altri comuni I giovani, ovvero fino a 24 anni, rappresentano il 22% nei PC, quasi il 24% negli altri comuni. Sono la classe di età compresa tra i 45 e 54 anni ha lo stesso peso nei due gruppi di
comuni. Dall’ultimo censimento Istat ad oggi il bilancio dei trasferimenti di residenza tra comuni penalizza fortemente i comuni più piccoli. Il saldo migratorio interno (iscrizioni - cancellazioni tra comuni) nei Piccoli Comuni registra un valore negativo di 3.400 unità nel 2012; il valore del 2017 è di - 16.000. In questi ultimi sei anni sono andati via dai Piccoli Comuni quasi 74.000 persone.
Redazione
Articoli correlati

“L’Umanesimo cristiano non è artificiale”. A Caltagirone, venerdì 27 e sabato 28 giugno, un evento nelle due “case” di don Luigi Sturzo: con insigni personalità, recital d’autore e presentazione del Parco del Mediterraneo
