«L’attività nasce principalmente dall’esigenza di far muovere chi solitamente non ha la possibilità di fare attività fisica: anziani, chi svolge un lavoro sedentario e non ha tempo per praticare lo sport, casalinghe e impiegati, ma anche avvocati, appartenenti alle forze dell’ordine, giovani mamme con figli al seguito, siamo diventati una grossa comunità. Da un lato è come una sorta di prevenzione, soprattutto per le donne più grandi, contro l’osteoporosi. Nel gruppo infatti si sono uniti anche 80enni e 70enni che hanno deciso di passeggiare con noi».
Solitamente partono contemporaneamente quattro gruppi: lento/costante (cinque chilometri), medio (sei chilometri), medio/veloce (sette chilometri) e infine il gruppospeedy (otto chilometri). Se da un lato è un’attività rivolta al benessere per combattere lo stress domestico e d’ufficio, è anche un modo per riappropriarsi degli spazi della città e conoscere angoli fino a quel momento sconosciuti. Ma non è da sottovalutare anche l’aspetto sociale e psicologico: «Durante le passeggiate - continua il promotore - si parla del più e del meno, certamente è un modo anche per socializzare e conoscere gente nuova. Poi succede anche che si incontrano vecchi compagni di scuola, si fanno nuove amicizie e si mette da parte lo stress della giornata. Si sono creati infatti molti legami anche oltre le passeggiate».
Redazione