In Italia, povertà assoluta per oltre 5 milioni di persone: preoccupante report della "Caritas"

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 nov 2019
  • CRONACA

In Italia, povertà assoluta per oltre 5 milioni di persone: preoccupante report della "Caritas"

Italiani sempre più poveri e con un potere d'acquisto limitato o meglio “in calo”. In sostanza, negli ultimi anni, i cittadini italiani hanno perso potere d’acquisto, ossia una certa quantità di beni o servizi da poter acquistare con il proprio reddito. Un risultato davvero pessimo considerando che dal 2008 gli italiani hanno perso svariati miliardi di euro del proprio reddito disponibile e anche la capacità di risparmio è diminuita. La causa va ricercata nella carenza di investimenti pubblici e oppressione fiscale. A farne le spese non sono solo quanti, soprattutto giovani, non riescono a entrare nel mondo del lavoro ma pure gli stessi occupati, molto spesso precari. Trovare l’Italia agli ultimi posti anche di questa classifica preoccupa, soprattutto perché dimostra l’avvenuto impoverimento degli italiani e spiega la difficile ripresa dei nostri consumi interni. Secondo alcuni esperti economisti, con questo ritmo di crescita medio, gli italiani recupereranno soltanto nel lontano 2026 quel potere d’acquisto che avevano prima della crisi economica. E ancora più preoccupazione desta la notizia che oggi è stata riportata sul sito web di Tiscali, dove si legge che "In Italia risultano in uno stato di povertà assoluta un milione e 800mila famiglie", secondo "quanto emerge dal report 2019 della Caritas su 'Povertà ed esclusione sociale'...".   Salvo Cona

Dal sito web di Tiscali: "Dal 2007 ad oggi il numero dei poveri ha registrato un incremento del 181%... In Italia risultano in uno stato di povertà assoluta 1 milione 800mila famiglie per un totale di oltre 5 milioni di individui... L'Italia è il sesto Paese maggiormente a rischio di povertà d'Europa (27,3%), dopo Bulgaria (32,8%), Romania (32,5%), Grecia (31,8%), Lettonia (28,4%) e Lituania (28,3%), davanti alla Spagna (26,1%) che è settima... Nelle regioni di Sud e Isole l’incidenza della povertà assoluta sugli individui raggiunge rispettivamente l’11,1% e il 12,0% a fronte di valori molto più contenuti registrati nel Centro (6,6%) e nel Nord (6,8%)... Aumentano anche i poveri che lavorano... Nel corso del 2018 tendono ancora ad aumentare i cosiddetti 'working poor'. In particolare cresce la situazione di criticità delle famiglie il cui 'capofamiglia' è impiegato come operaio o assimilato; tra loro risulta povero in termini assoluti il 12,3% del totale. Colpisce e allarma il confronto tra la situazione delle famiglie di operai di oggi con quella antecedente al 2008: tra loro, in soli dieci anni, l’incidenza della povertà assoluta è aumentata del 624% (passando dall’1,7% del 2007 al 12,3% di oggi)... E tra i disoccupati, come emerge dal report, la povertà assoluta arriva oggi al 27,6%... inoltre, il Reddito di Cittadinanza ha una platea di beneficiari potenziali di gran lunga superiore al Rei (e a oggi ne ha raggiunti più di 2 milioni), ma vi sono degli esclusi: sono gli 87.000 nuclei di stranieri extra Ue che sono stati tagliati fuori dal criterio della residenza 10 anni e i senza dimora, i restanti poveri assoluti che non rispettano i criteri di residenza e quelli che non rispettano quelli di reddito e patrimonio... L'ultimo elemento di riflessione sul quale soffermarsi è la diffusione della povertà, strettamente correlata al titolo di studio. Gli ultimi dati Istat dicono che nelle famiglie -il cui capofamiglia non possiede alcun titolo di studio o al massimo la licenza di scuola media inferiore- i livelli di povertà superano il valore medio...". Per leggere la notizia clicca link (Tiscali).