"Virgo Fidelis" a Niscemi: i Carabinieri caduti commemorati oggi per la Festa dell'Arma

  • di Redazione Il Solidale
  • 21 nov 2019
  • CRONACA

"Virgo Fidelis" a Niscemi: i Carabinieri caduti commemorati oggi per la Festa dell'Arma

NISCEMI - In occasione dell’odierna ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei carabinieri, saranno commemorati questa mattina con il patrocinio del Comune e l’adesione del Museo civico i carabinieri di Niscemi Gaetano Minardi, Vincenzo Caruso e Roberto Ticli, caduti nell’espletamento del dovere. La cerimonia prevede la collocazione delle foto dei tre militari nella sala “Cimeli di guerra” del Museo Civico. Il carabiniere Gaetano Minardi, Medaglia di bronzo al valor militare, è nato a Niscemi il 23 gennaio 1910 e cadde a Partinico  l’8 gennaio del 1948, all’età di 38 anni, durante un conflitto a fuoco scaturito da un agguato che gli venne teso da sette banditi, probabilmente affiliati alla banda di Salvatore Giuliano. Il carabiniere Vincenzo Caruso, nato a Niscemi il 6 ottobre del 1950,  Medaglia d’oro al valor militare, perse la vita in Calabria all’età di 27 anni il 1° aprile del 1977 durante un conflitto a fuoco con 11 affiliati della '"Ndrangheta" nelle campagne di Razzà di Taurianova, mentre era in corso un summit della cosca. Il carabiniere Roberto Ticli invece, nato a Catania il 3 ottobre del 1965 Medaglia d’Argento al valor militare, cadde all’età di 25 anni  il 1° ottobre del 1990 a Porto Ceresio, località della provincia di Varese durante un conflitto a fuoco con un malvivente. La cerimonia commemorativa in memoria dei tre carabinieri di Niscemi caduti, prevede oggi alle 10 a piazza Martiri di Nassiriya, davanti il Comando stazione dei carabinieri,  la deposizione di una corona d’alloro in un monumento dedicato ai caduti dell’Arma. Alle 10.30 la celebrazione di una messa in memoria dei tre militari al Santuario della Madonna del bosco ed alle 11.30, la collocazione delle foto dei carabinieri Gaetano Minardi, Vincenzo Caruso e Roberto Ticli, nella sala “Cimeli di guerra” del Museo Civico.   Alberto Drago