Violenza sui minori: nato a Catania il primo Corso universitario, per studenti di Medicina

  • di Redazione Il Solidale
  • 7 gen 2020
  • SOCIALE

Violenza sui minori: nato a Catania il primo Corso universitario, per studenti di Medicina

CATANIA - La violenza sui minori è una delle più gravi emergenze umanitarie degli ultimi decenni, anche nei paesi più industrializzati, Italia inclusa dove, secondo il dossier “Terres des Hommes” 2016, è stato stimato che ogni giorno 15 bambini e bambine subirebbero fenomeni di maltrattamenti e abusi. Sono certamente numeri drammatici e la cosa che fa rabbrividire è il fatto che a quanto pare il numero è sottostimato, perché la maggior parte dei casi non emergerebbe, rimanendo “sommersi” e non denunciati. Non a caso, tra le varie iniziative di prevenzione del fenomeno, la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza del Governo Nazionale ha indicato lo scorso luglio l’opportunità di inserire l’insegnamento accademico-universitario delle varie tipologie di Abusi sui Minori, durante il Corso di Laurea in Medicina e chirurgia. La proposta è stata accolta dalla Presidenza del Corso di Laurea magistrale in Medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Catania che -grazie ai professori Martino Ruggieri e Vito Pavone, ma anche grazie al responsabile dell’Istituto per la Ricerca e l'innovazione biomedica (Irib) del Cnr, Enrico Parano- ha attivato per l’anno accademico 2019/2020 il primo Corso didattico universitario sulla “Violenza sui minori”, rivolto agli studenti universitari (dal secondo al quarto anno) che frequentano il corso di Laurea magistrale in Medicina e chirurgia. Il corso, avviato il 7 dicembre 2019 per concludersi il 22 febbraio 2020, ha l’obiettivo di formare gli studenti sugli aspetti clinici, diagnostici, terapeutici della violenza e degli abusi sui minori.  Questa iniziativa segue altre che sono state promosse da UniCt. Lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la Violenza sulle donne, sempre in collaborazione con l’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione biomedica del CNR di Catania, l’Università degli Studi di Catania ha promosso degli eventi dedicati all’informazione, alla discussione e alla sensibilizzazione della comunità accademica e del territorio sui temi della violenza di genere, di cui sono vittime particolari le donne e le persone di minore età. E lo ha fatto nell'aula magna del Palazzo Centrale, dove si è svolta l'iniziativa dal titolo "Il ruolo del sistema universitario nel contrasto alla violenza di genere", promosso dalla delegata del rettore alle Pari opportunità, Adriana Di Stefano, in collaborazione con il Comitato unico di garanzia (Cug). L’evento intendeva avviare una discussione pubblica con i soggetti e le istituzioni coinvolte nei processi di contrasto della violenza sulle donne, presentando strategie e buone prassi che le istituzioni universitarie e le autorità territoriali devono realizzare a fini di formazione, assistenza, prevenzione e repressione dei fenomeni di discriminazione e violenza di genere. Per l'occasione, il Comitato unico di garanzia ha indetto il contest fotografico e narrativo “Not Guilty: non colpevole”. Il tema scelto intendeva veicolare il messaggio che i soggetti colpiti da violenza o da discriminazione non sono colpevoli, ma colpevolizzati. L'obiettivo principale è stato pure quello di informare e sensibilizzare i partecipanti sul tema degli abusi sui minori e prevedeva relazioni di carattere medico-scientifico e di carattere giuridico che sono state tenute dagli esperti Vito Pavone (ortopedico, Università di Catania), Enrico Parano (pediatra e neurologo pediatra, CNR), Anna Fazio (Neuropsichiatra infantile) e Graziella Trovato (psicologa, ASP3 di Catania). Tra i temi trattati, anche quello dell’adescamento dei minori online, al centro della preziosa relazione di Marcello La Bella (Primo dirigente della Polizia di Stato, Comparto Polizia Postale e della Comunicazione della Sicilia Orientale). Le relazioni di carattere giuridico sono state tenute da Francesco Pricoco (presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania) e da Vania Patanè (pro-rettrice dell'Università di Catania e docente di Diritto processuale penale). A trattare il tema dell’arte contemporanea quale strumento di sensibilizzazione sociale è stata invece Federica Santagati (docente di Museologia e Critica artistica all’Università di Catania). Dunque, il tema della violenza di genere, e della violenza sulle donne in particolare, non è più solo una priorità dell’agenda internazionale e delle politiche nazionali di contrasto alle discriminazioni e alle violazioni dei diritti umani. E il 25 novembre di ogni anno l’Organizzazione delle Nazioni Unite celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle donne, perchè intende ricordare a tutti che i fenomeni di violenza sulle donne e di violenza sui minori sono tra le più gravi emergenze sociali degli ultimi decenni, anche nei Paesi più industrializzati.   Salvo Cona