A Grammichele, è stato ricordato quel triste e tremendo “unnici di innaru” di 327 anni fa

  • di Redazione Il Solidale
  • 19 gen 2020
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A Grammichele, è stato ricordato quel triste e tremendo “unnici di innaru” di 327 anni fa

GRAMMICHELE – E' stata una commemorazione, quella dell’11 gennaio, che rimarrà nella storia. Sono passati 327 anni dalla distruzione di Occhiolà che lasciò “sutta li petri e sutta li mura” 1.516 dei suoi 3 mila abitanti dell’epoca, ed oggi Grammichele ha voluto ricordare quei morti con il rito religioso e la drammatizzazione. Il lungo corteo con le fiaccole, la corale partecipazione della gente e la drammatizzazione davanti la chiesa di San Rocco, hanno reso suggestivo ed emozionante il ricordo di quel tragico giorno. Le scenografie realizzate dal liceo “Libertini” la drammatizzazione, voluta e scritta dal prof. Giuseppe Palermo, la magistrale interpretazione del prof. Francesco Murgo, nelle vesti del barone Antonino Sinatra, che 47 anni prima del terremoto aveva donato alla chiesa di San Leonardo il prezioso Crocifisso ligneo e della cui sorte si era preoccupato prima di spirare, sono stati momenti di altissima commozione. Tutti bravissimi i protagonisti che hanno ricevuto il grazie del prof. Palermo, il plauso del sindaco Purpora e l’impegno a sempre far meglio sono stati la dimostrazione di quanta importanza ha nei grammichelesi quel triste “unnici di innaru” di 327 anni fa.  Nuccio Merlini