"Lotta al racket e alla criminalità organizzata". Incontro dell'Ufficio diocesano di Caltagirone

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 feb 2020
  • CRONACA

"Lotta al racket e alla criminalità organizzata". Incontro dell'Ufficio diocesano di Caltagirone

CALTAGIRONE - Un incontro dibattito sul tema molto sensibile della vigilanza contro le infiltrazioni di natura mafiosa che non risparmiano il nostro territorio, come testimoniano recenti episodi che hanno guadagnato il triste proscenio della cronaca nazionale, è stato organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, diretto da don Tino Zappulla, d’intesa con la Caritas Diocesana e il Progetto Policoro. Interverranno: il vescovo della Diocesi calatina, Calogero Peri; il direttore della Caritas diocesana, don Luciano Di Silvestro; il presidente del Coordinamento Antiracket Sicilia, Renzo Caponnetti; il capitano Sergio Vaira, comandante della Compagnia di Caltagirone, e don Piero Sortino, Assistente di zona degli Scout, la cui associazione ha vissuto ripetute aggressioni alle loro sedi saccheggiate da teppisti malavitosi. Sullo scottante tema di questo incontro, che sarà affrontato venerdì 28 febbraio 2020, dalle ore 18.30 alle ore 20.30, presso l’Hotel Villa Sturzo di Caltagirone, don Tino Zappulla precisa che «il 5° incontro del Corso di Formazione all’impegno sociale e politico viene ulteriormente arricchito e posto in modo speciale all’attenzione della nostra Diocesi. Siamo, infatti, consapevoli che il fenomeno dell’illegalità attraversa in modo a volte silenzioso ma pervasivo il nostro territorio con fenomeni che richiedono una maggiore attenzione per attuare una vera prevenzione e favorire la cultura della legalità. Gli ospiti presenti all’incontro di venerdì prossimo ci aiuteranno a capire e a fare una sorta di “radiografia” del nostro territorio. Vogliamo conoscere quali fenomeni di illegalità sono presenti o si stanno sviluppando nei nostri centri, a volte anche in modo silenzioso, e contrastarli con quelle buone pratiche che ognuno di noi nel suo piccolo può sostenere e attuare. Riteniamo che la formazione delle coscienze, unita ad una corretta informazione, sia di grande aiuto per uno sviluppo del nostro territorio basato su valori etici e morali che hanno nei “martiri” di mafia le voci più autorevoli e forti. Non dobbiamo mollare ma contrastare e apprezzare tutto ciò che può ostacolare non solo comportamenti ma anche atteggiamenti mafiosi o illegali. Vogliamo così proporre quello sviluppo integrale della persona che ha nel Vangelo e nella Dottrina Sociale della Chiesa il suo fondamento e la sua fonte di ispirazione». In merito al contesto del Corso di formazione all’impegno sociale e politico, giunto al settimo anno della sua attività, il vescovo Calogero Peri fa notare che «cresce la necessità di far maturare la sensibilità e l’impegno della comunità cittadina e diocesana in ordine a questo degrado sociale a cui si assiste con amarezza e sgomento e al quale urge contrapporre l’iniziativa e l’impegno delle forze sane della nostra società civile ed ecclesiale. Non è lecito assistere a tanta decadenza morale senza risvegliare le risorse positive che sono presenti e prevalenti tra la nostra gente. Alla Chiesa appartiene, infatti, per missione e vocazione il diritto-dovere di vigilare, svegliare le coscienze e stimolare ogni iniziativa intesa a rendere più umana e solidale la convivenza civile, sociale e politica».   Salvo Cona