Un fondo per salvare il non profit. Lo chiede Manes, presidente Fondazione Italia Sociale

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 mar 2020
  • SOCIALE

Un fondo per salvare il non profit. Lo chiede Manes, presidente Fondazione Italia Sociale

La proposta di creare un fondo che assista le organizzazioni non profit per aiutarle a superare la profonda crisi scatenata dall’emergenza COVID-19, arriva da Vincenzo Manes, che presiede Fondazione Italia Sociale per il quale si potrebbe creare un fondo nazionale con il contributo di fondazioni e imprese, per "evitare che, quando ne avremo più bisogno, il mondo del non profit italiano sia assente all’appello”.  Riprendendo alcuni stralci dell’accorato appello del presidente della Fondazione Italia Sociale, Vincenzo Manes scrive: “Dopo aver finalmente capito qual è la posta in gioco… in pochi giorni ci siamo adeguati ad una condizione innaturale di isolamento domiciliare. Sorprendentemente, accettiamo severe limitazioni alla nostra libertà non perché obbligati con la forza ma per senso di responsabilità. Sentiamo che è la cosa giusta da fare perché altrimenti il contagio non si ferma. Lo facciamo nel nostro interesse, certo, ma anche nell’interesse degli altri: dei nostri anziani, di parenti e amici, ma anche di sconosciuti ai quali oggi ci sentiamo legati da una vulnerabilità comune che non può essere affrontata da soli… È emersa un’Italia del senso civico di cui ci eravamo dimenticati. “Io sto a casa” è il contrario di una fuga nel privato. Ci stringiamo attorno agli operatori sanitari, i cui volti distrutti dalla fatica sono le icone di questo tempo… Quando serve gli italiani sanno reagire… Ora siamo in emergenza sanitaria, e tutti gli sforzi devono convergere per superarla. Ma seguirà l’emergenza economica e dobbiamo prepararci anche a quella. Vedremo aumentare esponenzialmente le fragilità sociali e il numero di quanti saranno in condizione di bisogno. Per la perdita del posto di lavoro, per un’economia in recessione… Quando ci troviamo di fronte a un’epidemia, come in questi giorni, ci rendiamo conto che non possiamo cavarcela da soli e ci rivolgiamo allo Stato (ed il sistema sta rispondendo con tutte le sue risorse). Ma più avanti, quando torneremo alla normalità, sarà necessaria una rete più ampia di solidarietà. Dobbiamo evitare che, quando ne avremo più bisogno, il mondo del non profit italiano sia assente all’appello perché travolto dalla crisi. In queste settimane il lavoro di migliaia di organizzazioni che si prendono cura delle persone più fragili, degli anziani soli, di minori e famiglie a rischio, è limitato dalle restrizioni dovute a Covid-19. L’impatto sul non profit dell’interruzione dei servizi e del mancato accesso degli utenti può essere disastroso e minacciarne la sopravvivenza… L’emozione oggi sta concentrando la raccolta fondi sulle esigenze della sanità e della prima assistenza. La risposta di individui e aziende è formidabile: le donazioni si susseguono a ritmo serrato e coinvolgono una platea amplissima. Quando faremo un bilancio probabilmente i numeri diranno che mai prima la generosità dell’Italia si è mobilitata di più per contribuire con risorse private ad affrontare l’emergenza. Dovremmo anche preoccuparci però di tenere in vita un sistema di volontariato e imprese sociali che nel post-emergenza sarà più che mai fondamentale. Una società si giudica da come tratta le persone più vulnerabili. Utilizziamo allora questo momento per far durare più a lungo l’onda di senso civico, profondamente sociale, creando le condizioni per far ripartire il prima possibile tutto il mondo del non profit… Una proposta immediata è creare un fondo che assista le organizzazioni non profit per aiutarle a superare questa fase”. Per leggere integralmente l'appello pubblicato il 30 marzo 2020 su civicquaderni.it, clicca QUI .