Immigrazione. Prefettura Ragusa: dalla “Rete agricola di qualità” creati altri 4 tavoli tematici

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 giu 2020
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Immigrazione. Prefettura Ragusa: dalla “Rete agricola di qualità” creati altri 4 tavoli tematici

RAGUSA - Si è riunito nella sede della Prefettura di Ragusa, il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduto dal Prefetto Filippina Cocuzza. Nel corso della riunione è stato dato atto che nell’ambito del Protocollo sottoscritto lo scorso 3 dicembre, oltre al Tavolo che ha portato poi alla istituzione della Sezione della "Rete agricola di qualità", sono stati attivati altri quattro tavoli di lavoro tematici ai quali hanno preso parte tutti i soggetti sottoscrittori del Protocollo, secondo i propri ruoli e le competenze specifiche, tavoli finalizzati ad elaborare azioni, iniziative e proposte sui diversi aspetti promossi dal protocollo. Nello specifico: Collocamento pubblico contro l’illegalità, coordinato dalla Prefettura in sinergia con il Centro per l’impego, con il supporto operativo dell’OIM, per favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro e incrementare le azioni di orientamento e tutela dei lavoratori stranieri, specie alla luce del nuovo DL n. 34/2020; Contrasto all’illegalità, coordinato dalla Prefettura in sinergia con le FF.OO., con il supporto operativo dell’OIM, perstrutturare un efficiente sistema di comunicazione che consenta di condividere e mettere in rete informazioni peculiari in tema di contrasto all’illegalità, allo sfruttamento lavorativo ed all’infiltrazione criminale nel mercato agro-alimentare; Destinazione di beni immobili, coordinato dalla Prefettura in sinergia con gli Enti Locali, con il supporto operativo dell’OIM, per favorire la presentazione di proposte progettuali a valere sul PON “Legalità” FESR FSE 2014-2020, “Invito a presentare proposte progettuali a valere sull’Asse 7 – Azione 7.1.2, Interventi per l’ospitalità dei lavoratori stagionali ed il contrasto al fenomeno del caporalato”; Azione sanitaria, coordinato dalla Prefettura in sinergia con l’ASP,con il supporto operativo dell’OIM, per favorire l’accesso alle cure e ai servizi sanitari da parte dei lavoratori migranti, anche attraverso l’avvio di un’attività itinerante ad hoc. A proposito di “Azione sanitaria”, a seguito dell’emergenza sanitaria attuale che ha interessato anche questo territorio, è stato evidenziato che l’attività specifica dei tavoli si è sviluppata anche su altri ambiti. Particolare attenzione è stata, infatti,  rivolta ai temi della prevenzione e all’attività di  informazione di carattere  sanitario rivolta alle comunità straniere che vivono nella cosiddetta “fascia trasformata” - ovvero la zona compresa fra i Comuni di Ragusa, Comiso, Acate, Scicli, Ispica, Santa Croce Camerina e Vittoria riconvertita con insediamenti in serra – proprio al fine di promuoverne la diffusione delle misure di prevenzione del COVID-19 e  allo scopo di sopperire alle difficoltà di accesso ai canali di informazione ufficiali come la televisione o i siti dei Ministeri competenti. La Prefettura di Ragusa,  in sinergia con i Comuni sottoscrittori del Protocollo,  e con l’adesione al progetto FAMI “Building Together”, di cui la Prefettura di Ragusa è  partner, ha promosso, al riguardo  la predisposizione di manifesti in lingua inglese, francese, araba, rumena e albanese, che sono stati affissi in punti strategici del territorio ed in particolare nella suddetta  “fascia trasformata”, oltre alla realizzazione di audio nelle stesse lingue che sono stati forniti ai Comuni per favorirne con ogni modalità la più ampia diffusione, in maniera che le informazioni potessero essere comprese anche dai lavoratori stranieri. E’ stato poi reso noto che,  sempre con l’apporto del progetto Fami “Building Together”, già del 15 aprile scorso è stata ripresa l'attività itinerante, con un apposito pulmino,  nei comuni di Vittoria e di Acate, e successivamente anche nei territori dei comuni di Ragusa e di Comiso, da parte di una equipe composta da un operatore legale, un assistente sociale ed un mediatore culturale che, oltre a distribuire beni di prima necessità, curano l'attività  informativa in materia di sfruttamento lavorativo e quella relativa ai chiarimenti  sul COVID-19.