"Fratelli tutti" di Papa Francesco. E' la sua terza enciclica ed è stata firmata ieri ad Assisi

  • di Redazione Il Solidale
  • 4 ott 2020
  • CRONACA

"Fratelli tutti" di Papa Francesco. E' la sua terza enciclica ed è stata firmata ieri ad Assisi

ASSSISI - Firmata ieri ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, la nuova enciclica "Fratelli tutti" con la quale il Pontefice promuove la fraternità e l’amicizia sociale, sicuro che sia l’amore quel di più che manca al mondo per cambiare in meglio. Il Santo Padre ha avuto modo di spiegare che l’enciclica rappresenta “una spinta vigorosa a uscire dalla grave crisi della pandemia e dell’economia seguendo la via di una società disegnata sulla fratellanza e condivisa con i poveri e gli ultimi, invece che sull’individualismo economico e consumista”. Secondo papa Bergoglio, “l’attuale cultura dell’economia e della finanza è malata” perchè “unifica il mondo ma divide le persone e le nazioni… La società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. Siamo più soli che mai in questo mondo massificato che privilegia gli interessi individuali e indebolisce la dimensione comunitaria dell’esistenza”. “Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità”. In merito alla questione epocale dell’immigrazione -nonostante ci siano persone od organismi che operano per società inclusive, accoglienti, multiculturali e solidale- la nuova enciclica "Fratelli tutti" firmata sabato 3 ottobre condanna l’economia, la politica, la finanza e l’educazione attuali con cui si promuove una società competitiva che esclude o considera marginale la maggior parte dell’umanità, dove basta il colore della pelle o la condizione di migrante a impedire la cittadinanza e i diritti umani. Non a caso, il Santo Padre desidera “tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità”. Papa Francesco vede come necessarie l’attuazione di politiche globali di accoglienza, nel rispetto della dignità di ogni essere umano e in particolare nei confronti dei migranti. E ciò in netta contraddizione con tutte quelle politiche trincerate nella paura del diverso e alla risposta dei governi “ognuno per sé”, come a difendersi dai migranti. Papa Francesco -nell’ammonire gli attuali comportamenti dei Paesi nel mondo, per lo più composta da una minoranza benestante e una maggioranza fragile ed esclusa- nella sua enciclica "Fratelli tutti" auspica il realizzarsi di una società più umana, giusta e fraterna, che lavori per “costruire la pace nel mondo” e per “favorire la cultura dell’incontro, che esige di porre al centro di ogni azione politica, sociale ed economica la persona umana, la sua altissima dignità, e il rispetto del bene comune”. Stando a Papa Bergoglio, o si supera la linea delle discriminazioni oppure l’intera società umana, senza averne coscienza, continuerà a viaggiare verso la guerra e verso una distruttiva estinzione, alla quale ci si può opporre solo se tutti insieme ci si unisce per aspirare ad avere un mondo migliore, così come ritiene che si debba fare: “È possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro a tutti. Questa è la vera via della pace, e non la strategia stolta e miope di seminare timore e diffidenza nei confronti di minacce esterne”. Anche oggi, in occasione del suo Angelus, papa Francesco ha voluto ricordare tale evento, sottolineando l'importanza che l'enciclica "Fratelli tutti" riveste per la fratellanza dei popoli, "tutti Figli di Dio" evidenziando che è stata firmata sulla tomba del poverello d'Assisi, San Francesco. Nelle Chiese cristiane, l'enciclica è una lettera circolare inviata a tutte le chiese di una certa area. Questo genere di documento papale, oggi è considerato la più alta espressione del magistero ordinario dei pontefici. Le prime parole determinano il titolo dell'enciclica.  Salvo Cona