30 milioni di euro per gli agricoltori siciliani delle aree interne, grazie a Regione e Psr Sicilia

  • di Redazione Il Solidale
  • 6 nov 2020
  • CRONACA

30 milioni di euro per gli agricoltori siciliani delle aree interne, grazie a Regione e Psr Sicilia

SICILIA - Agli agricoltori delle aree interne, delle zone montane e svantaggiate della Sicilia che, a causa della crisi derivante dal Covid – 19, sono state maggiormente colpite potranno contare su una somma di ben 30 milioni di euro resi disponibili da una provvidenziale rimodulazione finanziaria del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020, proposta dall’assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana che, così facendo, ha consentito di spostare risorse da Misure che, allo stato attuale, non sarebbero state spese entro l’anno a favore degli agricoltori siciliani che producono qualità ed eccellenze, colpiti da una notevole crisi del fatturato. Il sostegno per gli agricoltori sarà mediamente il 50 per cento in più di quanto ricevuto nel 2019. In totale 30 milioni di euro a 13.151 aziende beneficiarie, distribuite su tutto il territorio regionale. Purtroppo, si registra una recessione economica determinata da una sgradita riduzione della domanda di prodotti agricoli di qualità e uno spostamento della domanda verso prodotti più economici. Secondo il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, si tratta di una importante “boccata d’ossigeno per oltre tredicimila aziende dell’Isola che ricadono nelle zone interne dell’Isola, come l’Etna, le Madonie, i Nebrodi, e gli Iblei, che producono qualità ed eccellenze, quali formaggi, carne, miele, nocciole, pistacchi e altri prodotti ancora”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, punta il dito sulla “crisi della ristorazione e del turismo, indotta dalle chiusure legate al Covid, quale fatto più pregiudizievole per l’economia agroalimentare della Sicilia, poichè rappresenta la parte più considerevole di fatturato delle produzioni agricole tipiche, delle cantine siciliane e di tutti i produttori del cibo di qualità, recuperato anche grazie all’attenzione della ristorazione”.   Salvo Cona