“No Neet” a Caltagirone: studenti Liceo artistico donano 3 pannelli a Neuropsichiatria infantile
- di Redazione Il Solidale
- 9 giu 2021
- SOCIALE
CALTAGIRONE - Dopo averli realizzati, gli studenti del Liceo artistico di caltagirone hanno consegnato in dono 3 pannelli alla Neuropsichiatria infantile. L’iniziativa rientra nell'ambito del progetto denominato di "No Neet - Il principale problema che ha la scuola sono i ragazzi che perde", promosso dall'associazione ‘Il Favo’ che, per prevenire e fronteggiare il disagio giovanile, ha attivato servizi gratuiti nel territorio, in collaborazione con l'Istituto comprensivo"Maria Montessori", con l'Istituto superiore "Bonaventura Secusio", con l'Eris, la Città dei Ragazzi "Don Luigi Sturzo" e il Comune di Caltagirone. La realizzazione dei pannelli ha offerto agli studenti l'opportunità di stare insieme, specie durante il difficile periodo della pandemia, e di creare relazioni inclusive fra loro. Alla consegna, avvenuta ieri 8 giugno, sono intervenuti: Angela Fiumara (direttrice del Distretto sanitario di Caltagirone), Sabrina Mancuso (assessore comunale al Welfare e dirigente del "Secusio"), Marianna Ragusa (dirigente del servizio Uonpia - Unità operativa neuropsichiatria psicologia infanzia adolescenza), Filippo Pizzo (presidente de “Il Favo” e coordinatore del progetto) e la docente del Liceo artistico Fabiola Pampallona. L’iniziativa, la cui durata è stata prorogata sino al marzo 2022, si articola in sette le azioni: “Caronte”, che consiste nell’accompagnamento nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore e da quest’ultima all’università e al mondo del lavoro; Educativa territoriale, che si concretizza in attività di aggregazione e socializzazione che permettano ai minori di mettersi in gioco, confrontarsi e riflettere; Genitori Partner, con l’attivazione di uno spazio di confronto e mediazione per facilitare il dialogo tra il mondo adulto e quello degli adolescenti e la creazione, in collaborazione con la Casa circondariale di Caltagirone, di un apposito spazio per i colloqui fra i detenuti e i propri figli; “”Help Me”, che si traduce nel supporto allo studio in orario pomeridiano per il recupero del “gap” scolastico; “Insieme senza paura”, attraverso incontri di riflessione e laboratori pratici per prevenire fenomeni di violenza; “Laborando”, per sviluppare la creatività e la manualità dei giovani apprendisti; “Stand Up”, con la presa in carico di nuclei familiari multiproblematici. Salvo Cona
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