Il fuoco anche nel territorio boschivo di Aidone, in contrada San Bartolo, fonte idrica di Raddusa

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 ago 2021
  • CRONACA

Il fuoco anche nel territorio boschivo di Aidone, in contrada San Bartolo, fonte idrica di Raddusa

RADDUSA – Nel proseguire velocemente la sua marcia distruttiva l’incendio scoppiato, alla fine del mese di luglio scorso, in contrada “San Bartolo”, nel territorio di Aidone, ha divorato l’intero patrimonio boschivo della zona, lo stesso che peraltro alcuni anni addietro era stato distrutto da un’altro imponente incendio. Gli addetti al contrasto ed allo spegnimento, cioè la Protezione Civile, i vigili del fuoco, i forestali, i volontari e i numerosi agricoltori ed allevatori accorsi sul fronte, supportati nelle ore diurne dai mezzi aerei, che prelevavano l’acqua dalla vicinissima diga “Don Sturzo” di contrada Ogliastro, hanno fatto più del possibile per fermare l’avanzamento delle fiamme che purtroppo nelle stesse ore diurne venivano alimentate dal vento e riprendevano forza e velocità. Tra gli incalcolabili danni causati dalle fiamme, sono stati registrati quelli riportati dagli impianti di adduzione idrica annessi ai pozzi di acqua potabile da dove viene prelevata la fornitura del prezioso liquido che viene distribuito alla popolazione della città di Raddusa. Per tale motivo l’erogazione del servizio idrico alla città del grano ha subito, inevitabilmente e per diversi giorni, dei forti rallentamenti che hanno inferto un duro colpo al fabbisogno dei cittadini costretti, in attesa della soluzione del gravissimo problema, a fare uso razionato delle risorse private per non provare la sete nei giorni caldi e afosi del successivo mese di agosto. I danni maggiori sono stati però quelli accusati dalla zootecnia e dalla pastorizia perchè gli allevatori che utilizzavano il sottobosco per pascolare le proprie mandrie e i propri greggi non hanno più da dove prelevare il foraggio necessario per mantenere in vita i loro animali che ora, oltre ad avere sofferto caldo torrido del mese di agosto, soffrono anche la fame non potendo più pascolare presso il vasto territorio boschivo protetti dall’ombra degli alberi che ora, dopo l’incendio, non esistono più. E’ indubbio che il principale fattore che ha causato la maestosità dell’incendio, che ha distrutto l’intero patrimonio boschivo di contrada “San Bartolo” e dintorni, sia stato l’aumento della temperatura che, nello specifico periodo, ha oscillato tra i 42 e i 45 gradi, ma è anche vero che, per la sua orografia, lo stesso territorio, impervio e da sempre abbandonato al proprio destino, era molto soggetto a subire un incendio di tale portata. Nella foto di Santo Pellegrino un fronte dell’incendio scoppiato in contrada San Bartolo in territorio di Aidone.  Francesco Grassia