Raddusa si duole di non aver potuto celebrare il "Settembre Raddusano", per norme anticovid
- di Redazione Il Solidale
- 21 set 2021
- CRONACA

(Francesco Grassia) RADDUSA – E anche quest’anno (secondo consecutivo nella storia della città del grano) non sono state realizzate nessuna delle tante manifestazioni che, da sempre, hanno caratterizzato il “Settembre Raddusano”. Non è stata realizzata la “Festa del Grano” che in ognuna delle sue 25 precedenti edizioni aveva richiamato a Raddusa un infinità di forestieri, e non è stata realizzata neanche la “Festa di San Giuseppe”, Patrono di Raddusa, con le manifestazioni richieste dalla secolare tradizione. Il tutto per il pieno rispetto delle diverse ordinanze emesse dal Governo Centrale e da quello Regionale per contrastare la marcia del famigerato Covid-19, che hanno imposto il blocco di qualsiasi attività popolare, sportiva, ricreativa, economica e religiosa. E così, anche quest’anno, per disposizione del Parroco Don Mauro Ciurca, la festa di San Giuseppe è stata celebrata solamente con i riti religiosi che si sono svolti alcuni all’interno della Chiesa Madre, dedicata a San Giuseppe, ed altri presso la nuova Chiesa Parrocchiale, dedicata all’Immacolata Concezione. In tutte le manifestazioni religiose è stata registrata la presenza delle massime autorità cittadine e di numerosi fedeli disposti alle distanze imposte dai diversi decreti anti Covid-19. Sono state quindi annullate sia la processione al seguito della Reliquia del Santo, che avrebbe dovuto svolgersi la sera della vigilia, e sia quella del pomeriggio di festa al seguito del fercolo del Santo Patrono. E non è stato poi effettuato nè lo spettacolo musicale e neanche il solito concerto bandistico. E, soprattutto, non è stato effettuato il tradizionale concorso delle “Voci Nuove” che, negli anni in cui è stato realizzato, ha richiamato a Raddusa numerosi giovanissimi cantanti provenienti dai paesi del circondario. In compenso però l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Giovanni Allegra, ha voluto vestire a festa la città con l’installazione delle luminarie artistiche sia nel centro storico che nell’intera facciata principale della Chiesa Madre dedicata a San Giuseppe e in vista della Chiesa Immacolata Concezione. Poi insieme alle varie celebrazioni religiose dedicate a San Giuseppe sono state registrate alcune simpatiche iniziative promosse dal Parroco Don Mauro Ciurca. Prima tra tutte la realizzazione dei numerosi gonfaloni con l’effige di San Giuseppe, esposti in quasi tutti i balconi della città, a cura dei cittadini raddusani ai quali si sono aggiunti pure i giovani migranti ospiti del Centro SAI/ Siproimi di via Regina Margherita; e poi l’offerta al Santo Protettore dei prodotti agricoli della terra di Raddusa, ad opera di un gruppo di agricoltori, che è stata effettuata all’Offertorio della Messa celebrata la Domenica precedente nella nuova Chiesa Parrocchiale Immacolata Concezione. Come segno di ringraziamento per l’abbondanza del raccolto al Santo Protettore sono stati offerti: il grano e il pane; l’uva e il vino e i diversi tipi di ortaggi prodotti nel territorio locale. A sorpresa poi a rallegrare la giornata stabilita per la celebrazione della Festa che non c’è stata ci ha pensato la locale Banda Musicale del Maestro “G.Allegra” che ha fatto il giro della città. Infine nella tarda serata, dopo la traslazione del fercolo del Santo Patrono dalla Chiesa Immacolata Concezione alla Chiesa Madre di san Giuseppe, sono stati sparati i fuochi d’artificio ai quali hanno assistito molti cittadini dai balconi delle proprie abitazioni e alcuni anche presso la zona delle Bambinopoli Comunale dove sono stati sparati. Nella foto, l’Offertorio degli agricoltori al Santo Patrono di Raddusa e uno dei gonfaloni esposti nei balconi della città.
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