Raddusa. Solidarietà a Giulio Regeni col "punto giallo" su iniziativa del SAI 'Vizzini ordinari'

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 dic 2021
  • CRONACA

Raddusa. Solidarietà a Giulio Regeni col "punto giallo" su iniziativa del SAI 'Vizzini ordinari'

(Francesco Grassia) RADDUSA. Tra le tante attività di sensibilizzazione svolte all’interno del SAI/Siproimi, il Centro di Accoglienza di via Regina Margherita, gestito dalle Cooperative “Opera Prossima” e “San Francesco” di Caltagirone, nel quale sono ospitati i migranti adulti, coordinati dalla dott.ssa Gaetana Pagana, vi è quella inclusa nel progetto denominato “Sulle nostre Gambe” nel quale risalta l’importanza della legalità e della giustizia. In tale progetto è stata inserita la storia di Giulio Regeni, il giovane italiano di 28 anni, dottorando all’Università di Cambridge scomparso al Cairo il 25 gennaio del 2016 e il cui corpo fu trovato ai bordi dell’autostrada che collega Alessandria al Cairo. “Abbiamo preso a cuore la causa di Giulio Regeni –ha detto la coordinatrice del SAI Siproimi Raddusa dott,ssa Gaetana Pagana – e, dopo avere contattato l’associazione “Verità per Giulio Regeni”, abbiamo creato, all’interno della nostra struttura, il punto giallo presso il quale venderemo bracciali, spille e bandiere la cui somma ricavata sarà devoluta all’associazione per aiutare la famiglia a scoprire la verità. Invitiamo la popolazione raddusana a darci una mano per portare avanti questo cammino verso la verità e la giustizia. Abbiamo messo sul balcone del nostro centro una bandiera gialla e abbiamo intenzione di dipingere di giallo pure una panchina in onore di Giulio. Per il sostegno che abbiamo garantito, la famiglia di Giulio ci ha fatto pervenire un libro dal titolo “Giulio fa cose” con allegata una dedica rivolta “agli amici ed alle amiche del Centro di Accoglienza Sai Siproimi di Raddusa”.
“Un’altra attività importante che abbiamo di già intrapreso –ha continuato la dottssa  Pagana– è quella relativa al progetto “Conoscermi per Conoscerti” sorto dall’idea del nostro beneficiario Abdollah, che ha come obiettivo quello di mettere a confronto i giovani migranti con i giovani raddusani. Il progetto prevede tre incontri, il primo dei quali è già stato effettuato, da svolgersi presso il salone della Chiesa Parrocchiale Immacolata Concezione, messo a disposizione dal Parroco Don Mauro Ciurca che ha accolto l’iniziativa con grande entusiasmo. Al primo incontro hanno partecipato pure i giovani del Servizio Civile detto “Controcorrente” in servizio presso il Comune di Raddusa. A tutti i partecipanti del primo incontro è stato distribuito un questionario anonimo per capire cosa pensano i giovani raddusani sui migranti e cosa pensano i migranti degli italiani in genere. Nei successivi incontri ci saranno: proiezioni di film sull’argomento, tombole, scambio di doni e dibattiti per mettere a confronto tutti i giovani partecipanti”. (Nella foto, da sx a dx: l'insegnante di Alfabetizzazione di Lingua italiana, Cristina Pagana, due ospiti del SAI di Raddusa e l'operatrice Daniela Currao)