"Non abbandonare le aree interne". E' l'accorato appello dei Vescovi di undici regioni che hanno partecipato al meeting di Benevento
- di Redazione Il Solidale
- 27 ago 2025
- LAVORO
BENEVENTO. Martedì 26 agosto, al Centro ‘La Pace’ di Benevento, si è concluso il Meeting dei Vescovi di unidic regioni che con l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, hanno discusso sui temi dello spopolamento e delle criticità che interessano le aree interne e più fragili del Paese, condividendo buone prassi pastorali in varie realtà diocesane. A conclusione dei lavori di tale meeting è stata redatta e da loro sottoscritta una lettera con la quale si invitano sia il Governo che il Parlamento a non rassegnarsi allo spopolamento dei piccoli centri, ma a valorizzarne invece le potenzialità con politiche coraggiose e durature. È stato anche sottolineato il ruolo della Chiesa come presidio sociale, con l’auspicio di un dialogo costruttivo per costruire speranza e coesione. Con parole decise, i firmatari contestano la prospettiva delineata dal Piano strategico nazionale delle aree interne, che arriva a descrivere lo spopolamento come un processo ormai irreversibile, da accompagnare più che da contrastare. Per questo, nella lettera si chiede un cambio di sguardo e di linguaggio. Il testo offre proposte concrete: "Si favoriscano esperienze di rigenerazione coerenti con le originalità locali e in grado di rilanciare l’identità rispetto alla frammentazione sociale; s’incoraggi il controesodo con incentivi economici e riduzione delle imposte, soluzioni di smart working e co-working, innovazione agricola, turismo sostenibile, valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, piani specifici di trasporto, recupero dei borghi abbandonati, co-housing, estensione della banda larga, servizi sanitari di comunità e telemedicina". Nella stessa lettera viene ricordato che la comunità ecclesiale resta uno dei pochi presìdi capillari rimasti in queste zone: parrocchie, Caritas e associazioni sono quotidianamente impegnate nell’accompagnare le persone e nel promuovere coesione sociale. Infine, nell'ultima parte della lettera sottoscritta dai Vescovi, essi lanciano un invito al confronto: "Ci auguriamo che queste nostre riflessioni, frutto di esperienze maturate sul campo, siano fatte oggetto di attenta riflessione da parte del governo e del Parlamento. Per questo, saremmo lieti di poter esporle in un dialogo sereno e costruttivo, qualora ciò si ritenesse opportuno».