APPELLO DEL PAPA A COMUNITÀ INTERNAZIONALE PER CONSENTIRE AI MIGRANTI DI MUOVERSI IN SICUREZZA
- di Redazione Il Solidale
- 8 lug 2019
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ROMA - Un appello alla comunità internazionale affinché si consenta ai migranti di muoversi in sicurezza attraverso i corridoi umanitari è stato rivolto da Papa Francesco, nel corso dell'Angelus di domenica. Dopo aver auspicato “che siano organizzati in modo esteso e concertato i corridoi umanitari per i migranti più bisognosi”, ha chiesto ai fedeli di “pregare per le povere persone inermi uccise o ferite dall’attacco aereo” che ha colpito il centro di detenzione di migranti in Libia, a Tajjoura, in cui sono morte 90 persone. La comunità internazionale - ha detto il Papa- non può tollerare fatti così gravi. Prego per le vittime: il Dio della pace accolga i defunti presso di sé e sostenga i feriti…. Ricordo anche tutte le vittime delle stragi che recentemente sono state compiute in Afghanistan, Mali, Burkina Faso e Niger. Preghiamo insieme". L'esperienza dei corridoi umanitari è in corso già da alcuni anni. Dal canto suo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha assicurato che “i corridoi umanitari non si sono mai interrotti … Ne arrivano a centinaia con i corridoi umanitari. Non è una novità. Li ho firmati io personalmente”. I primi a realizzarli, di intesa con il ministero dell'Interno, sono stati la Comunità di "Sant'Egidio" con le Chiese evangeliche. Poi anche la Conferenza episcopale italiana è scesa in campo per il trasferimento con aerei di persone provenienti da Paesi in guerra o in difficoltà. Recentemente è stata sottoposta al premier Giuseppe Conte una proposta per un maxi corridoio umanitario dalla Libia per 50 mila persone. Da febbraio 2016 a oggi, quando fu dato il via al progetto pilota con un gruppo di siriani giunti in Italia in aereo, dai campi profughi del Libano, sono oltre 2.500 i profughi arrivati in Europa con i corridoi umanitari: la maggior parte sono arrivati in Italia, ma ci sono anche esperienze di corridoi umanitari con Francia, Belgio e Andorra. Per le persone che arrivano c'è un preciso piano di accoglienza, grazie ad associazioni, famiglie e parrocchie. E' previsto l'apprendimento della lingua italiana e l'inserimento lavorativo per gli adulti, mentre per i bambini quello scolastico. E il Pontefice si richiama proprio a questo modello e oggi, lunedì 8 luglio, nella basilica di San Pietro, ha deciso di incontrare alcuni migranti giunti con questa modalità in Italia e celebrare una messa proprio per i migranti e i loro soccorritori, in occasione del sesto anniversario della sua visita a Lampedusa. Le parole di papa Francesco sono fioccate a seguito delle polemiche per lo sbarco a Lampedusa, dei migranti salvati dalla nave Alex dell’ong Mediterranea, mentre era ancora in bilico il destino dei 65 migranti a bordo della nave Alan Kurdi poi sbarcati a Malta, dopo le 21. Il premier maltese Joseph Muscat aveva assicurato su Twitter, che i 65 migranti a bordo della nave Alan Kurdi sarebbero stati messi in sicurezza e subito, per poi essere ricollocati presso vari paesi europei. recentemente sono state compiute in Afghanistan, Mali, Burkina Faso e Niger. Preghiamo insieme".