Catania. Ha dovuto denunciare figlio violento e tossicodipendente, arrestato dai carabinieri
- di Redazione Il Solidale
- 21 apr 2020
- CRONACA

CATANIA - I carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania hanno tratto in arresto un 39enne catanese, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione e minaccia. Tutto è accaduto nel pomeriggio di ieri. Dopo aver ricevuto al 112 una richiesta telefonica d’intervento per una lite in famiglia, nel popoloso quartiere della “Civita”, i militari dell’Arma si sono recati immediatamente sul posto, trovando una casalinga 54enne seduta sul ciglio della strada, dolorante e visibilmente scossa emotivamente, tanto da allertare il personale del 118 allo scopo di assistere la donna almeno nell’immediatezza, stante la volontà di quest’ultima di non volersi recare in ospedale, perché a quanto pare timorosa dell’eventuale ritorsione del figlio. Sono stati i carabinieri a comprendere e apprendere nell’immediatezza che “la povera donna aveva paura proprio del figlio, per la violenza da egli usatale e per la spasmodica richiesta di denaro che l’uomo le rivolgeva quotidianamente, sin dalle prime ore del mattino, per procurarsi la droga”. Dalle ricostruzioni dei militari dell’Arma sarebbe emerso che “il figlio, ha coabitato con la madre dal 31 gennaio scorso, da quando cioè è stato costretto ad abbandonare la casa familiare che condivideva con la moglie ed il figlio ai quali, purtroppo, egli aveva riservato lo stesso trattamento tutt’altro che affettuoso. Pertanto, la donna… e solo per amore di mamma… aveva accettato il figlio nella propria abitazione per potergli offrire una dimora, pur consapevole del suo grave stato di tossicodipendenza a causa del quale è stata più volte pesantemente percossa, nonchè minacciata della distruzione della casa qualora non gli avesse elargito i soldi per lo spacciatore”. Ed è stato in questo lasso di tempo che la donna aveva avvisato già un’altra volta le forze dell’ordine, senza però voler ‘infierire’ con una denuncia, su quel figlio sicuramente per lei impossibile da gestire. Ecco che stavolta -resasi conto della propria impotenza di fronte ad una situazione più grande di lei, più che per il dolore delle botte ricevute- questa povera mamma ha realizzato che la decisione più giusta fosse quella di formalizzare quella denuncia alla quale più volte aveva pensato, ma mai aveva voluto fare. Convinta adesso che questo potesse essere l’unico modo per aiutare il proprio figlio. L’uomo è stato tradotto nel carcere di Catania Piazza Lanza. Salvo Cona
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