(Francesco Grassia) RADDUSA. Sarà stato un caso, sarà stato perché il malumore dimostrato dai raddusani per la mancata consegna domiciliare della corrispondenza avrebbe raggiunto i piani alti, fatto sta che il “postino”, o portalettere che dir si voglia, è tornato a bussare alla porta per consegnare ai destinatari la posta giacente comprese le bollette del telefono e del gas, già scadute rispettivamente il 10 e il 17 del mese in corso. Erano passati quasi due mesi da quando, per motivi a tutti sconosciuti, non veniva distribuita la corrispondenza domiciliare ai cittadini della città del grano. Il problema maggiore era rappresentato dall’impossibilità di effettuare il pagamento delle bollette del telefono e del gas e della luce perché non ricevendole materialmente non era possibile pagarle ed evitare la mora e il conseguente taglio dei servizi. Molti cittadini si erano recati presso l’unico ufficio postale della città, a chiedere lumi ma i dipendenti in servizio non sono state in grado di dare risposte certe. Alcuni utenti hanno provato a chiamare telefonicamente il dirigente responsabile della ditta incaricata del servizio per la distribuzione domiciliare della corrispondenza nella città di Raddusa ma il telefono di quest’ultimo risultava sempre occupato e quindi non era possibile sapere se trattavasi di una situazione momentanea o di una interruzione definitiva. Ora, da alcuni giorni, pare che il problema sia stato risolto e il “postino” che svolge il servizio è tornato a distribuire regolarmente la corrispondenza al domicilio degli utenti destinatari. Ricordiamo che il servizio di ricezione domiciliare della posta in arrivo è un diritto del cittadino e rientra tra i più importanti servizi sociali soprattutto per gli anziani che per pagare il telefono, la luce, il gas, e le altre bollette hanno bisogno del necessario supporto cartaceo.