Palermo, bimba afghana all'Ismett per cure salvavita grazie a rete di solidarietà

  • di Redazione Il Solidale
  • 4 set 2025
  • CRONACA

Palermo, bimba afghana all'Ismett per cure salvavita grazie a rete di solidarietà

(Salvo Cona) PALERMO. «Di fronte al grido di aiuto della piccola Ayeda e della sua famiglia la Sicilia non si è voltata dall’altra parte. Si è messa in moto una straordinaria mobilitazione umanitaria che ha visto istituzioni, associazioni e cittadini uniti da un solo obiettivo: salvare una vita. Sono certo che abbiamo messo Ayeda nelle migliori mani possibili e che l’accoglienza e la generosità dei siciliani sapranno accompagnarla in questo delicato percorso di cura e speranza». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha commentato l’arrivo a Palermo della piccola Ayeda, due anni, afghana, affetta da colestasi intraepatica familiare progressiva di tipo 1 (Pfic1), una rara e grave malattia genetica del fegato.
La vicenda era cominciata lo scorso giugno, quando la madre, rifugiata in Iran insieme alla famiglia, aveva contattato la presidente di Pfic Italia Network Odv, Francesca Lombardozzi. Le condizioni cliniche della bambina peggioravano rapidamente e, a causa della scadenza del visto, la donna rischiava il rimpatrio forzato in Afghanistan, dove non sarebbero state disponibili neppure le cure di base. Nel giro di poche settimane si è attivata una rete di solidarietà che ha coinvolto l’Osservatorio Malattie Rare (Omar), l'agenzia di stampa nazionale Dire con la giornalista Alessandra Fabbretti e l'organizzazione Nove Caring Humans con la vicepresidente Arianna Briganti. È stato così chiesto il supporto della Croce Rossa Italiana e del Comitato Regionale Siciliano.
Il presidente Schifani, ha contattato l’Ambasciatrice d’Italia a Teheran, Paola Amadei, ottenendo lo sblocco del visto sanitario indispensabile per il trasferimento della bambina. Inoltre, ha mantenuto i contatti con la direzione dell’Ismett, per assicurarsi che Ayeda fosse presa in carico dall’équipe medica specializzata, e ha disposto una donazione per garantire alla famiglia vitto, alloggio e assistenza a Palermo per tutta la durata della convalescenza dopo il trapianto, condizione necessaria per l’ottenimento del visto stesso. (fonte foto: Regione Siciliana - 04.09.2025)