Una nuova vita in Italia per Barwako e la sua famiglia, grazie ai corridoi umanitari
- di Redazione Il Solidale
- 18 feb 2018
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Il suo sogno è continuare ad andare a scuola, per poter fare l’insegnante da grande. Lei si chiama Barwako, ha 12 anni ed è somala. Con la sua famiglia è fuggita in Etiopia per sottrarsi alle violenze dei miliziani di Al Shabaab. Barwako però ha una malattia della pelle e da quando è ad Addis Abeba non va a scuola: durante il viaggio la malattia è peggiorata e, anche se una volta arrivate nel Paese che le ha accolte, la situazione è sotto controllo, la bocca della bambina è rimasta danneggiata e lei ha paura di farsi vedere. “Ogni volta che ci vado gli altri bambini mi insultano e mi tirano via il velo. Mi dicono di scoprirmi la bocca, io ho paura, non voglio che mi vedano”. Una speranza però c’è: Barwako è stata selezionata, insieme alla sua famiglia, per essere trasferita in Italia nell’ambito del programma dei Corridoi umanitari sostenuto da governo italiano e gestito da Comunità di sant’Egidio, Conferenza Episopale Italiana e le sue organizzazioni umanitarie, Caritas e Migrantes. Sono 2.500 le persone le mondo inserite nel programma. La storia di Barwako è raccontata da Unhcr.
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