“DOPO IL CARA... DIAMO UN FUTURO AL TERRITORIO!". IL MCL NE DISCUTE IN DUE ASSEMBLEE: LA PRIMA A MINEO E LA SECONDA, GIOVEDI' 27 GIUGNO, A CALTAGIRONE

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 giu 2019
  • CRONACA

“DOPO IL CARA... DIAMO UN FUTURO AL TERRITORIO!". IL MCL NE DISCUTE IN DUE ASSEMBLEE: LA PRIMA A MINEO E LA SECONDA, GIOVEDI' 27 GIUGNO, A CALTAGIRONE

Ben due assemblee sono state indette rispettivamente dai Circoli MCL “Rosario Pepe” di Mineo e “Don Luigi Sturzo” di Caltagirone, finalizzate a programmare una nuova mobilitazione a sostegno delle proposte già avanzate dal comitato "Emergenza Calatino 2019", a cominciare dall’istituzione di un bacino occupazionale a favore degli ex lavoratori del "CARA" di Mineo e dell'inserimento del territorio nella perimetrazione della Z.E.S. (Zona Economica Speciale) che sta per definire la Regione siciliana. L'assemblea di Mineo si è svolta mercoledì pomeriggio, nella sede menenina di via Ducezio. A differenza dell'assemblea caltagironese che vede giovedì 27 giugno, alle ore 18.30, riunirsi i componenti del Movimento Cristiano Lavoratori nella sede di Caltagirone, in via Roma 215, alla presenza del presidente del Circolo MCL “Don Luigi Sturzo”, Filippo Pozzo. Nel corso dei due incontri saranno avviati laboratori occupazionali e percorsi di autoimprenditorialità per sostenere gli ex dipendenti nel loro rientro nel sistema produttivo locale. In merito a queste due assemblee, il presidente del Circolo MCL “Don Rosario Pepe” di Mineo, Paolo Ragusa, fa sapere che lo scopo è quello di chiedere «attenzione per questo territorio che non può essere abbandonato al proprio destino... Motivo per il quale -aggiunge Ragusa- stiamo pensando a nuove e clamorose iniziative di protesta che vogliamo portare avanti sempre in sinergia con tutte le forze sociali e i rappresentanti istituzionali del comprensorio. Nel frattempo -conclude Presidente del Circolo MCL “Don Rosario Pepe” di Mineo- rimbocchiamoci le maniche per offrire agli ex lavoratori del settore una nuova prospettiva di occupazione, capace di restituire loro reddito e dignità».

                                                                                                                 Salvo Cona