Giusy Infantino, capogruppo di "CambiAmo Mineo": "Il Comune torni a lottare"

  • di Redazione Il Solidale
  • 14 ott 2019
  • CRONACA

Giusy Infantino, capogruppo di "CambiAmo Mineo": "Il Comune torni a lottare"

MINEO – “Sono ormai lontani i tempi in cui si sognava un futuro roseo per la nostra comunità, tempi in cui si è creduto per un attimo di cambiare le cose”. Ad affermarlo è Giusy Infantino, capogruppo consiliare di “CambiAmo Mineo”. Ma per capire meglio, perchè queste sue parole di sconforto, lo chiediamo a lei stessa e ci risponde così: “Mi ricordo… urla da un palco, urla di odio e di attacchi gratuiti verso l’altro… Quell’esperienza ostentata che oggi sembra solo un ricordo lontano… Ebbene, siamo a Mineo, quella città che ha creduto nel cambiamento, plagiata da tante belle parole. E oggi? Il vuoto, il silenzio, l’inconcludenza”. Cosa chiedete? “Non vogliamo grandi opere o miracoli. Vogliamo la normalità”. Ci spiega meglio, cosa intende per normalita’?  “Vogliamo avere quei servizi che avevamo un tempo senza dover lottare con l’indifferenza di chi dovrebbe amministrarci. Vogliamo accompagnare i nostri figli a scuola senza avere la preoccupazione di quando inizierà la mensa o che prima o poi ci saranno problemi con il trasporto scolastico urbano o extraurbano. Vogliamo strade pulite senza vedere passeggiare topi e volpi indisturbate. Vogliamo un cimitero dignitoso dove andare a pregare per i nostri cari. Vogliamo poter chiedere aiuto ai nostri amministratori senza trovare un muro. Vogliamo che il nostro Comune torni a lottare perché ci crede, perché anche noi abbiamo diritto ad avere aiuto e sostegno da tutte le istituzioni statali. Vogliamo che i nostri uffici comunali tornino a progettare. E vogliamo che una volta per tutte l’azione amministrativa non venga improntata all’odio”. Quindi? “Quindi... Mineo vuole solo normalità, i miracoli e le parole non ci interessano più! Posso concludere con il sostenere che si è passati dalle ‘chiavi in mano’ alla ‘inconcludenza’: siamo a Mineo!”.                                                                                                                                                                                                              Salvo Cona