Raddusa, oltre all'emergenza coronavirus, deve fare i conti con l'emergenza "siccità"
- di Redazione Il Solidale
- 5 mag 2020
- CRONACA

RADDUSA – Ai considerevoli danni causati dal famigerato Covi-19 alla cerealicoltura della città del grano, si sono aggiunti quegli altri provocati dalla prolungata siccità. Infatti anche il mese di aprile appena concluso, come lo scorso gennaio, può essere archiviato come uno dei più asciutti dell’ultimo decennio. Il dato registrato è ormai più che un campanello per la città del grano la cui economia si appoggia, per la gran parte, sull’agricoltura in generale e sulla cerealicoltura in particolare. Per quasi tutto l’inverno, in questa parte del territorio ubicato nell’assolato entroterra siciliano, non si è praticamente vista la pioggia necessaria ma solo qualche pioggerellina di scarsa entità ed oggi a risentirne è principalmente la cerealicoltura. La scarsa quantità di acqua ha ormai provocato danni gravissimi. Il grano non è venuto fuori e quello che ha fatto il primo passo non germoglia come dovrebbe. Non si può concimare, perché in queste zone la gran parte della produzione riguarda quasi esclusivamente il grano biologico, e tutto lascia intravedere un futuro molto nebuloso se non davvero tragico. Il paesaggio delle zone seminate e grano duro, che in questo periodo dovrebbe essere un tappeto verde, appare oggi inconsueto e con le numerose chiazze gialle causate dalla mancanza di acqua. Tutt’intorno, nei terreni seminati a cereali, le piantine non sono riuscite a germogliare e quindi anziché irrobustirsi si sono essiccate. Lo stesso clima, che gli esperti hanno definito “pazzo” non aiuta la programmazione colturale della campagna. La natura è in tilt e, seppure a macchia di leopardo, in tutta la zona del circondario si sono viste fioriture anticipate dei mandorli e di molti altri alberi da frutto che hanno le gemme già da molto tempo. Certamente anche Raddusa, come tutta la Sicilia, è costretta ad affrontare i notevoli cambiamenti epocali che però, in questi ultimi anni, forse non sono stati fronteggiati con la dovuta programmazione poiché nessuno si aspettava un’assenza di pioggia così lunga. Tutti gli agricoltori, e soprattutto i cerealicoltori del luogo, sono oggi molto preoccupati perché si sentono impotenti al confronto di tale disastrosa crisi che ha già messo in ginocchio l’intera economia della città del grano. Nella fotografia di Santo Pellegrino è rappresentata l’attuale situazione del territorio intorno a Raddusa dove si notano le chiazze gialle causate dalla mancanza di piogge. Francesco Grassia
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