La voce della Chiesa al fianco degli imprenditori calatini in difesa di lavoro, dignità e famiglie

  • di Redazione Il Solidale
  • 19 set 2025
  • SOCIALE

La voce della Chiesa al fianco degli imprenditori calatini in difesa di lavoro, dignità e famiglie

(sc) CALTAGIRONE. In un momento di particolare difficoltà per l’economia locale e, in particolare, per il comparto produttivo della zona industriale di Caltagirone, Sua Eccellenza Mons. Calogero Peri, Vescovo della Diocesi, intende esprimere pubblicamente la propria vicinanza e solidarietà agli imprenditori calatini, in particolare a quelli del settore ceramico, le cui attività rappresentano un presidio non solo economico, ma anche sociale, culturale e identitario per il territorio.
La crisi che da anni interessa la zona industriale di Caltagirone – dichiara il vescovo Calogero - non può più essere ignorata. Capannoni costruiti con fondi pubblici e destinati a ospitare attività produttive sono oggi in stato di abbandono o sottoposti a pesanti contenziosi, spesso in conseguenza di un lungo e articolato percorso normativo e burocratico non sempre rispettoso della realtà e delle necessità di chi lavora. Molti imprenditori – continua mons. Peri – che hanno regolarmente fatto richiesta per l’acquisto degli immobili in cui operano da decenni, invocando norme precise come l’art. 79 della Legge Regionale 9/2015, non hanno mai ricevuto risposta dalle istituzioni competenti. La mancata manutenzione degli immobili da parte degli enti concedenti, il blocco alla produzione di energia alternativa, l’aumento dei costi e la mole crescente dei contenziosi stanno strangolando un tessuto produttivo già fortemente provato dalla crisi economica e dall’incertezza normativa. Infatti, già oltre dieci capannoni risultano oggi chiusi, preda del degrado e del vandalismo, mentre molte aziende ancora attive faticano a mantenere l’occupazione e a garantire la propria sopravvivenza. La città di Luigi Sturzo, da sempre attenta al valore dell’impresa come strumento di promozione sociale, non può voltarsi dall’altra parte di fronte a questa emergenza.
Mons. Peri, pastore di una comunità laboriosa e generosa, non può restare in silenzio mentre decine di famiglie rischiano di perdere il lavoro e la dignità. Il vescovo calatino sottolinea : Lavorare non è solo produrre: è vivere con dignità, partecipare, costruire futuro. Non si tratta solo di immobili, ma di uomini e donne, di padri e madri di famiglia, di giovani che credono ancora in un futuro nella loro terra. Con spirito di responsabilità e senza alcuna intenzione di interferire nei doverosi procedimenti di legge, il Vescovo Peri rivolge un appello alle autorità regionali e agli enti competenti: si apra un tavolo di confronto sereno, costruttivo, propositivo, che metta al centro il bene comune e che consideri la disponibilità già dimostrata dagli imprenditori a percorrere soluzioni transattive e sostenibili. Non si può più rinviare un chiarimento definitivo sulla cessione degli immobili, su cui esistono già normative chiare e consolidate. La prudenza amministrativa non può diventare immobilismo, e la legalità non può trasformarsi in una trappola burocratica per chi ha investito onestamente nel proprio territorio.
La proposta avanzata dagli imprenditori – afferma infine il vescovo di Caltagirone - che prevede la stima concordata degli immobili, l’applicazione della prelazione, la definizione dei contenziosi e l’accesso a strumenti di credito agevolato – appare ragionevole e compatibile con l’interesse pubblico. Va nella direzione di una ricomposizione equilibrata dei conflitti e rappresenta un esempio di dialogo sociale che andrebbe sostenuto e valorizzato.
La Chiesa di Caltagirone, fedele alla propria missione di prossimità e giustizia, continuerà a farsi voce delle istanze del territorio e delle persone che lo abitano, nella consapevolezza che solo nella coesione tra istituzioni, imprenditori e lavoratori si può costruire un futuro degno per tutti.