Raddusa: la Sp. 20/III rimane sempre impercorribile a causa delle piogge invernali

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 nov 2019
  • CRONACA

Raddusa: la Sp. 20/III rimane sempre impercorribile a causa delle piogge invernali

RADDUSA – E’ vero che i sogni sono desideri a costo zero e che, quindi, sognare non costa niente. Ma a volte i sogni, o desideri che dir si voglia, sono talmente effimeri che si trasformano in vere e proprie utopie, miraggi, illusioni e, talvolta, anche in delusioni più o meno cocenti pur se prevedibili. Sono queste le sensazioni che tanti cittadini di Raddusa vivono sulla loro pelle relativamente alla situazione della Strada provinciale n.20/III che rimane sempre impercorribile a causa delle numerose piogge invernali che trascinano sulla carreggiata una enorme quantità di fango e detriti da rendere impossibile la circolazione veicolare ai molti cittadini che hanno la necessità di recarsi al lavoro presso le aziende della zona industriale della Valle del Dittaino, o presso il centro commerciale “Sicilia Autlet Village”. La situazione è davvero grave e crea problemi non indifferenti anche al pullman che trasporta gli studenti pendolari nella città di Enna. E sono problemi di grossa portata anche per gli altri cittadini che  vogliono raggiungere l’autostrada A19 per andare a Catania o a Palermo. Da svariati anni gli amministratori del Comune di Raddusa hanno fatto presente, in primis alla Provincia Regionale e in seguito alla Città Metropolitana di Catania, l’impossibilità di percorrere la suindicata strada provinciale anche dopo ogni semplicissima pioggia, sottolineando la vitale importanza che la strada riveste nella già precaria economia del paese. A più riprese sono stati chiesti interventi ti manutenzione tesi a riparare le numerose frane che negli anni si sono generate e i troppi ponticelli cadenti che creano seri pericoli per l’incolumità degli automobilisti. Ma tutte le richieste dei raddusani sono state inesorabilmente cestinate. Ultimamente i dirigenti responsabili della Città Metropolitana di Catania hanno pensato bene, a modo loro, di emanare un’Ordinanza di  parziale chiusura al transito dell’arteria riducendo i limiti di velocità a 30 chilometri orari in caso di bel tempo ed a 20 chilometri orari in caso di pioggia. Forse i molto stimati tecnici della ex Provincia di Catania che, prima dell’Ordinanza, hanno effettuato un sopralluogo, non si sono resi conto che la strada è ormai ridotta ad una vera e propria “trazzera” e può essere percorribile solo a dorso di un asino, di un mulo oppure a bordo di un carro trainato da robusti buoi. I cittadini di Raddusa hanno ormai perso ogni speranza. Si sentono presi in giro dal politico di turno che viene a promettere mari e monti. Per ultimo (a gennaio scorso) l’On. Marco Falcone Assessore Regionale alle Infrastrutture (che i raddusani hanno sempre considerato un amico) aveva garantito il finanziamento necessario per la ristrutturazione della strada in argomento soprattutto per il tratto che collega Raddusa con la Statale n. 192 per Enna, per l’Autostrada, per la Valle del Dittaino, per il Centro Commerciale “Sicilia Autlet Village” e per Catania. Ora i raddusani hanno perso la pazienza e non sono più disposti a tollerare né altre prese in giro nè speculazioni politiche; hanno, a più riprese, rappresentato al sindaco i loro problemi e minacciano di scendere sul sentiero di guerra se la situazione non viene risolta una volta per tutte e con la massima urgenza. Il diritto dei raddusani resta quello di avere la Sp 20/III ricostruita. Il sogno invece è quello di ottenere, in sostituzione della Sp 20/III, un tratto di strada nuovo, magari a scorrimento veloce, che collegherebbe la città del grano con l’A19  presso lo svincolo di Agira, distante appena 12 chilometri. Ma i sogni restano sogni e sognare non costa niente. Magari, spendendo qualche briciolo dei 4 milioni di euro che il Ministro Sergio Costa ha concesso al Governatore della Sicilia Nello Musumeci. “Per potenziare l’uso dei trasporti pubblici e i servizi di mobilità collettiva nei tragitti tra casa, lavoro e scuola” la Regione Siciliana potrebbe trasformare in realtà il sogno dei raddusani. Basta solo che qualcuno si ricordi che la Sp. 20/III risponde ai requisiti richiesti. Infatti si tratta di “tragitto di mobilità collettiva tra casa, lavoro e scuola”. Nella fotografia di Santo pellegrino un tratto della Sp 20/III ristretto dalla segnaletica posta per limitare il passaggio su un ponticello riconosciuto pericolante.  Francesco Grassia