Raddusa ancora una volta resta senz'acqua potabile, tra fastidiosi disagi e malumori

  • di Redazione Il Solidale
  • 15 nov 2019
  • CRONACA

Raddusa ancora una volta resta senz'acqua potabile, tra fastidiosi disagi e malumori

RADDUSA – Tornano i disagi e aumentano i malumori dei cittadini raddusani per la mancata erogazione dell’acqua potabile in quasi tutte le zone della città. Non sono passati due mesi dall’ultima crisi idrica risolta dall’Amministrazione Comunale a furor di popolo, e i rubinetti sono tornati nuovamente a secco. In diverse zone della cittadina il prezioso liquido non viene erogato alla famiglie da oltre una settimana e niente lascia prevedere che il problema venga risolto in tempi brevi. Anche stavolta si tratta di una crisi molto grave che ha costringe la gran parte della popolazione a ricorrere ai fornitori esterni che aspettano l’occasione per realizzare i loro affari che sono economicamente molto remunerativi. Stando alle informazioni rilasciate dagli organi competenti la situazione non dovrebbe perdurare  e presto la fornitura dell’acqua sarà ripristinata. “I tecnici - assicura il Comune di Raddusa con un avviso  pubblicato sulle vetrine dei bar- sono già al lavoro per risolvere il problema nel più breve tempo possibile e informa che l’improvvisa sospensione del servizio idrico è stato causato da un guasto agli impianti di adduzione non comunali. Si sta lavorando per riparare il danno all’impianto ed a rimetterlo in funzione prima possibile”. Presto il Consorzio fornitore tornerà ad erogare la quantità di acqua stabilita nell’accordo ma, nello stesso tempo, il Comune si sta dando da fare per impinguare la fornitura con l’acqua prelevata dai pozzi comunali delle contrade San Bartolo e Rossomanno. I cittadini di Raddusa, che hanno già raggiunto il limite massimo della sopportabilità, sperano che il problema venga risolto davvero presto e nel mentre ricordano che un tempo, ormai molto lontano, i rubinetti della città erano quasi sempre zampillanti di acqua potabile ma che ora sono desolatamente a secco. Nella foto si rappresenta un esempio di come alcuni cittadini si riforniscono privatamente di acqua potabile.   Francesco Grassia