Le "Sardine" sono arrivate domenica a Marsala e hanno manifestato in piazza della Vittoria
- di Redazione Il Solidale
- 25 nov 2019
- CRONACA

MARSALA - Sull’onda dell’entusiasmo nazionale, dopo Bologna, Modena, Palermo, il movimento pacifico delle sardine arriva a Marsala. Nel freddo e ventoso pomeriggio di domenica 24 novembre 2019 le "sardine" marsalesi si sono dati appuntamento in piazza della Vittoria, la nostra “Loggia “, davanti la monumentale Chiesa Madre. Non ci sono stati i grandi numeri delle altre piazze, ma un significativo numero di sardine che hanno sfidato il freddo e la pioggia e stretti in un unico branco hanno elevato al cielo il loro canto sulle note di “Bella ciao”, diventata canzone simbolo del movimento, spesso emblema della Sinistra, ma in questa circostanza inno di riconquista della libertà. Libertà di poter dire basta a questa politica dell’odio che sta proliferando un pò ovunque, in maniera pacifica con toni pacati e facce sorridenti. L’agorà, da sempre luogo di democrazia e di politica ha accolto, in questa domenica, un gruppo di liberi cittadini, di associazioni sociali, senza bandiere, senza appartenenza politica, per quella che è stata definita una manifestazione politica ma “apartitica”. Diversi gli interventi con citazioni e liberi pensieri. A sciogliere il ghiaccio “SE QUESTO È UN UOMO” di Primo Levi, parole quanto mai attuali in questa particolare fase storica dove sembriamo colpiti dall’oblio, dove non riusciamo a ricordare il grido degli innocenti che dovrebbe risuonare, ora più che mai, nelle nostre orecchie, nella nostra mente, nel nostro cuore. Non più retorica e demagogia, ma una politica che non calpesti i diritti inalienabili di tutti e di ciascuno. Non più odio e razzismo, ma una politica di inclusione. Questo ciò che chiedono le sardine di tutta Italia, questo ciò che hanno chiesto le sardine di Marsala. Già!!! Le sardine, dei piccoli pesci che sembrano innocui ma insieme creano scompiglio. Quello scompiglio che nella sera di domenica, alle 21, ha portato all’oscuramento della pagina Facebook “6000 sardine”. Un atto di censura, poco democratico, ma che fa capire che le "sardine" hanno iniziato la loro rivoluzione pacifica. Marilena Titone
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