Due niscemesi "No Muos" in sit-in a Roma, per chiedere aiuto all'Ambasciata Giapponese
- di Redazione Il Solidale
- 25 nov 2019
- CRONACA

NISCEMI - Ha suscitato tantissima curiosità specialmente fra i cittadini romani ed i turisti di tutte le nazionalità, il Sit-in che il battagliero Giuseppe Maida e l’arduo Rosario Ristagno, entrambi maratoneta No Muos, hanno attuato a Roma davanti all’Ambasciata giapponese, con l’intento di chiedere al Governo del Giappone, un aiuto volto a convincere gli Stati Uniti d’America di spostare da contrada Ulmo di Niscemi, la più grande Base mondiale di trasmissioni militari che è vicinissima in linea d’aria alla popolazione di Niscemi. E questo perché il Giappone, avendo pagato tragicamente con migliaia di morti civili gli effetti devastanti della bomba atomica sganciata dagli americani, potrebbe mediare favorevolmente con gli Usa affinché la Base militare statunitense di contrada Ulmo possa essere spostata in un luogo lontano da centri abitati e senza esporre la popolazione al pericolo delle alte emissione elettromagnetiche delle antenne Muos e Nrtf della Base. L’iniziativa del Sit-in "No Muos" davanti all’ambasciata giapponese di Giuseppe Maida e Rosario Ristagno, è scaturita anche dalla considerazione del fatto che i Governi nazionali e regionali degli ultimi 10 anni non sono riusciti ad impedire nel territorio di Niscemi, né la costruzione né l’attivazione delle antenne Muos con gli Usa. I due niscemesi hanno così attuato il Sit-in con una bandiera No Muos ed esponendo con i loro corpi i manifesti richiedenti aiuto al Governo giapponese davanti all’ambasciata e dove decine di persone di passaggio, anche turisti inglesi, giapponesi, turchi, tedeschi, francesi e di altre nazionalità si sono complimentati con loro per la difesa di una causa legittima a tutela della salute di tutti. E’ stata incisiva e sorprendente durante il Sit-in la presentazione da parte di Giuseppe Maida di una istanza indirizzata al Principe e Capo del Governo giapponese, contenente la richiesta di una donazione di 30 centraline alla città di Niscemi, in modo che possa essere costantemente monitorato il campo elettromagnetico della Base militare Usa di Ulmo. Giuseppe Maida ha presentato l’istanza all’Ambasciata giapponese accompagnato dal personale di polizia della Questura di Roma e della Digos del Commissariato della zona. All’istanza Maida ha allegato documenti sul Muos ed anche una mappa satellitare del sito dalla quale si rileva l’esigua distanza della Base Usa da Niscemi. Una persona del corpo diplomatico uscendo dall’ambasciata si è avvicinato a Maida e Ristagno ed ha chiesto loro come mai da semplici cittadini sono impegnati in una problematica così complessa al posto dei referenti politici. “Perché noi siamo persone libere che difendiamo la salute di tutti”, hanno risposto i due niscemesi, “mentre i nostri politici sono compromessi fino al collo e non liberi”. Alberto Drago
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