Arriva il permesso temporaneo per i profughi ucraini.

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 mar 2022
  • OPINIONI

Arriva il permesso temporaneo per i profughi ucraini.

(Maria Pangaro) ROMA. Il 3 marzo scorso i ministri dell'Interno dell'Unione europea, nel Consiglio giustizia e affari interni hanno approvato all’unanimità l'istituzione di un meccanismo di protezione temporanea in risposta all'afflusso di sfollati dall'Ucraina. Per la prima volta viene attivata la direttiva 2001/55/CE che prevede norme minime per l’accoglienza la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati. L’attivazione di tale strumento consentirà agli Stati membri dell'UE di offrire alle persone in fuga dal conflitto in Ucraina una risposta adeguata alla loro situazione. Alle persone ammissibili sarà concesso uno status analogo a quello dei rifugiati, in qualsiasi paese dell'UE, per un periodo di un anno, rinnovabile.
Nel nostro paese alla Direttiva 2001/55/Ce, è stata data attuazione con il Decreto legislativo 7 aprile 2003, n. 85.  Dopo la decisione ufficiale del Consiglio, per attivare la misura sul territorio nazionale sarà necessario un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri italiano e difatti eccoci a poche ore dalla firma. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l'assistenza per i profughi provenienti dall'Ucraina a causa della guerra. Chi sono i beneficiari? Gli sfollati dall'Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022. In questa categoria rientrano non solo i residenti in Ucraina, ma anche cittadini di Paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale e i familiari. Il permesso di soggiorno ha validità di un anno e può essere prorogato di sei mesi più sei, per un massimo di un anno. Consente l'accesso all'assistenza erogata dal Ssn, al mercato del lavoro e allo studio. L’autorità competente al rilascio del permesso di soggiorno per protezione temporanea è la Questura.
Il provvedimento prevede anche specifiche misure assistenziali e consente ai cittadini ucraini già presenti in Italia il ricongiungimento con i propri familiari ancora presenti in Ucraina.
Nell’ambito di questo decreto un ruolo importante sarà svolto dal mondo del terzo settore, dalle reti associative perché uno dei capisaldi del provvedimento riguarda il sistema di accoglienza per i profughi. Il progetto riguarda Comuni e enti del terzo settore e alle strutture che entreranno a far parte del progetto saranno applicate regole simili al sistema dei Cas gestiti dal ministero dell'Interno. Insomma siamo di fronte a quella che spesso abbiamo definito accoglienza diffusa e che coinvolge tutti dalle istituzioni ai cittadini e l’Italia ha già dimostrato di avere un cuore grande!!! #offriamoaiuto. (Nel riquadro, la foto di Maria Pangaro)