Niscemi. Il parroco Don Giuseppe Cafà è stato riconfermato ancora "Vicario Foraneo"

  • di Redazione Il Solidale
  • 20 ott 2025
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Niscemi. Il parroco Don Giuseppe Cafà è stato riconfermato ancora "Vicario Foraneo"
(Alberto Drago) NISCEMI. Essendo giunta la nomina quinquennale di Vicario Foraneo esercitata dal parroco della chiesa “Sacro cuore di Gesù” don Giuseppe Cafà alla naturale scadenza del mandato, il clero ed i diaconi della città si sono riuniti recentemente in assemblea presso la diocesi di Piazza Armerina per designare quello nuovo.
Un incarico quello del "Vicario Foraneo" rappresentativo del vescovo in ogni città. esercitato da un sacerdote nominato dallo stesso, con il compito di coordinare e vigilare sulle parrocchie, di promuovere l'attività pastorale comune, verificare che i chierici adempiano ai loro doveri e di assicurare che le celebrazioni ed i beni ecclesiastici vengano gestiti correttamente.
Incarico che ha esercitato per 5 anni il parroco don Giuseppe Cafà e che durante l’assemblea che si è svolta alla presenza del vescovo mons. Rosario Gisana e del suo vicario generale don Antonio Rivoli, è stato rinnovato. 
Il clero ed i diaconi della città nel conferimento dell’incarico non hanno avuto dubbi e pertanto, hanno riconfermato come Vicario Foraneo di Niscemi per il prossimo quinquennio nuovamente il parroco don Giuseppe Cafà.
Don Giuseppe Cafà, ordinato sacerdote il 10 maggio del 2003, ha iniziato a svolgere subito la sua missione sacerdotale come viceparroco nella chiesa Madre di Gela, città di cui è originario e nel 2011 è stato nominato parroco a Niscemi della chiesa “Sacro cuore di Gesù”.
Un parroco laborioso e zelante don Giuseppe Cafà, che svolge la sua missione di “buon pastore” in una città assillata da fenomeni di povertà, disagio sociale, giovanile e dalla dispersione scolastica.
Adesso il riaffidamento del vicariato  a don Giuseppe Cafà, come collaboratore stretto del vescovo in città che continuerà a curare il  rapporto con i presbiteri, con  la pastorale dei fedeli e che gli conferisce il diritto di vigilanza su tutte le  parrocchie ed i sacerdoti.